Page 8 - Notiziario Storico 2021-6
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PAGINE DI STORIA







                     Nel suo racconto postumo, il Generale


               Boldoni avrebbe ricordato che “I Carabinieri



                     sono fermamente decisi ad affrontare


                  qualsiasi pericolo, ed accettare in silenzio


                  qualunque sacrificio, con imperturbato e



              disciplinato fervore. Cadono così, nel vortice


                 della battaglia e della tormenta i più puri e


                                    silenziosi eroi del dovere”






            d'Armata,  perché  l’unica  radio  in  grado  di  collegarsi  in silenzio qualunque sacrificio, con imperturbato e disci-
            con esso veniva distrutta dall’ ufficiale tedesco, capo nu-  plinato fervore. Cadono cosi, nel vortice della battaglia e
            cleo collegamento. In quei momenti, quando tanti erano  della tormenta i più puri e silenziosi eroi del dovere e anche
            gli sbandati e i militari che si fermavano infreddoliti,  molti di quelli che sopravvivono all'offesa delle armi ne-
            un colonnello d’artiglieria dava l’ordine di rendere in-  miche sono ben presto ghermiti dalla stretta graduale, ma
            servibili i cannoni semoventi 149/40, per evitare che   inesorabile, dell’assideramento e della fame. Il gelido candore
            cadessero in mano nemica. Nel suo racconto postumo,     d’una sterminata coltre di neve ricopre rapidamente numero
            il Generale Boldoni avrebbe ricordato che “improvvi-    imprecisabile di corpi umani abbattuti, di carogne di qua-
            samente, sbucati dal nulla, carri armati russi T 34 attac-  drupedi, di armi e di materiali d’ogni genere, sommergendo
            cano. (…) Si muore dappertutto. Viva l’Italia!!! si sente  e cancellando ogni traccia di guerra, di movimento, di vita
            gridare. Un brigadiere agita una bandiera tricolore, grida,  (…) Per due intere giornate la colonna rimane assediata
            incita e anche lui muore. È un momento paradossale. Tutti  nella conca di Arbusow, subendo sempre più dappresso l’at-
            sono decisi a combattere e a proseguire, ma gli ordini non  tacco di agguerrite unità nemiche, le quali, senza posa, ten-
            arrivano. (…) Tutti gli ufficiali del comando Divisione si  tano d’annientarla.  (…)  Arbusow (…)  verrà indicata
            prodigano (rimarranno vivi solo in sette su quaranta!),  come «Alcazar degli italiani» per i loro atti di eroismo.”
            con la pistola in pugno, a superare ogni ostacolo. (…) Con  Fu in quei momenti che il Sottotenente Boldoni sentiva
            mille difficoltà e lentamente la divisione “Torino” riusciva  uno schianto al piede. Una scheggia, penetrata nel suo
            a spostarsi, verso Arbusow «la valle della morte», dove il  scarpone, lo feriva, fortunatamente in modo non grave.
            20 e il 21 dicembre” - secondo il ricordo scritto dopo 40  Come avrebbe poi scritto: “Si continua a combattere. Per
            anni - “continua un aspro combattimento; la disparità delle  sfamarsi (…) si guarda se i morti avessero conservato qual-
            forze è spaventosa, schiacciante. I Carabinieri sono ferma-  cosa da mangiare. (…) Continua a nevicare. La tempera-
            mente decisi ad affrontare qualsiasi pericolo, ed accettare  tura è proibitiva.”



            8 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VI
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