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PAGINE DI STORIA




                                                                                 Dalla storia



                                                                         della sua famiglia,


                                                                            il Sottotenente
                              La FamigLia
            Figlio di Camillo, colonnello di cavalleria, Attilio Bol-
            doni vedrà nella famiglia, per tutta la sua vita, non solo   Boldoni imparava
            un vincolo di sangue, ma uno scrigno di virtù, a cui at-
            tenersi quotidianamente. Su tutti, il bisnonno Camillo
            Boldoni, “Generale, Patriota e deputato al 1° Parlamento       che davanti alle
            dell’Italia unita”, costituirà un riferimento continuo, un
            esempio di qualità da seguire, secondo le illuminanti       delusioni della vita
            parole scritte nel testamento olografo dell’avo: “…al di
            là della mia più che modesta posizione, la quale sono fiero
            di affermare, lascio solo ai miei figli un patrimonio ben        (quando non si
            più prezioso di onestà e di virtù...”. Tra le virtù da seguire,
            la  modestia,  la  fierezza  e  l’onestà,  secondo  l’insegna-       ottengono i
            mento del bisnonno, saranno la solida guida etica del
            Sottotenente  Attilio  Boldoni,  davanti  alle  sfide  della     riconoscimenti
            guerra, affrontate quando era appena ventenne.
            Avrebbe poi scritto nelle sue inedite memorie il Gene-
            rale Boldoni, analizzando la lezione del bisnonno: “Si      sperati, nonostante
            dice che i vecchi ufficiali ripetono cose vecchie. Ma non è
            forse meglio ascoltare antiche verità anziché errori nuovi?”.  i risultati raggiunti)
            È un interrogativo certamente condiviso dal lettore di
            questo  Notiziario  Storico,  che  ben  comprende  come
            non ci sia futuro senza memoria.                                si risponde con
            L’ammirato pronipote, inoltre, vedeva nel bisnonno una
            la fermezza, il coraggio, il profondo orgoglio, la serenità in l’impegno concreto,
            figura moderna da seguire, così scrivendo: “La semplicità,

            ogni frangente ne esaltano la figura di uomo, di cittadino
            esemplare, di patriota coraggioso e di prestigioso ed indi-  con maggiore lavoro
            scusso comandante”.
            Dalla storia della sua famiglia, il Sottotenente Boldoni        e con il silenzio
            imparava che davanti alle delusioni della vita (quando
            non si ottengono i riconoscimenti sperati, nonostante i ri-
            sultati raggiunti) si risponde con l’impegno concreto,
            con maggiore lavoro e con il silenzio. È questo il primo  due eroici Tenenti dell’Arma dei Carabinieri, decorati
            insegnamento di vita, che porta Attilio Boldoni, non    con la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
            ancora quindicenne, a varcare il portone della Scuola   Sarà sempre vivo il ricordo giovanile dei colleghi Al-
            Militare di Napoli, lunedì 12 ottobre 1936. Proprio in  fredo Sandulli Mercuro, fucilato a Cefalonia il 24 set-
            quegli anni alla Nunziatella, l’“allievo cappellone” Boldoni  tembre 1943, e Romeo Rodriguez Pereira, ucciso dai
            conosceva due “allievi anziani”, che diventeranno, poi,  nazisti alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.



            6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VI
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