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CRONACHE DI IERI




                                                                     Lo slancio, l’operosità


                                                                       e l’abnegazione dei



            soccorso organizzati nei pressi del porto per poi essere    Carabinieri trovò
            trasferiti  con  le  navi  a  Napoli.  L’opera  di  soccorso
            continuò senza soste. Il caldo estivo cominciò a far
            decomporre i cadaveri via via dissepolti tanto che i      risalto in numerose
            becchini, appositamente fatti arrivare da Napoli, si ri-
            fiutarono di toccarli per trasferirli al cimitero. Anche  attestazioni di stima,
            a  questa  triste  incombenza  dovettero  provvedere  i
            soccorritori  che,  comunque,  non  abbandonarono  le       tra cui le proposte
            attività di ricerca e salvataggio dei sopravvissuti anche
            se,  con  il  passare  delle  ore,  le  speranze  di  trovare
            ulteriori superstiti andavano affievolendosi.               di ricompense dei
            Quel 28 luglio 1883 il filosofo Benedetto Croce, al-
            l’epoca  diciasettenne,    sfortunatamente  si  trovava     superstiti consigli
            sull’isola con la sua famiglia. Fu miracolosamente
            estratto vivo dalle macerie. Macerie che invece non
            restituirono i suoi genitori e la sorella, tra le oltre  comunali indirizzate
            duemila vittime di quel terremoto. Lo stesso Croce
            così  ricordava  quel  drammatico  evento  che  segnò           al Comandante
            profondamente la sua esistenza: “… una brusca in-
            terruzione  e  un  profondo  sconvolgimento  sofferse
            la mia vita familiare per il terremoto di Casamicciola                 Generale
            del 1883, nel quale perdetti i miei genitori e la mia
            unica sorella, e rimasi io stesso sepolto per parecchie  gnificato del vivere, e le altre congiunte ansie giovanili,
            ore  sotto  le  macerie  e  fracassato  in  più  parti  del  mi toglievano ogni lietezza di speranza e m’inchina-
            corpo.  Rinvenni  a  notte  alta,  e  mi  trovai  sepolto  vano  a  considerarmi  avvizzito  prima  di  fiorire,
            fino al collo, e sul mio capo scintillavano le stelle, e  vecchio  prima  che  giovane.  Quegli  anni  furono  i
            vedevo intorno il terriccio giallo, e non riuscivo a    miei più dolorosi e cupi: i soli nei quali assai volte la
            raccapezzarmi su ciò ch’era accaduto, e mi pareva       sera, posando la testa sul guanciale, abbia fortemente
            di sognare. Compresi dopo un poco, e restai calmo,      bramato  di  non  svegliarmi  al  mattino,  e  mi  siano
            come accade nelle grandi disgrazie. Chiamai al soc-     sorti persino pensieri di suicidio…”.
            corso per me e per mio padre, di cui ascoltavo la       Oltre  alle  numerose  difficoltà  incontrate  dai  soc-
            voce poco lontano; malgrado ogni sforzo, non riuscii    corritori,  tra  cui  la  complessità  degli  spostamenti
            da me solo a districarmi. Verso la mattina (ma più      sull’isola causata dalla quasi totale impraticabilità
            tardi), fui cavato fuori, se ben ricordo, da due soldati  delle strade, interrotte o coperte da cumuli di rovine,
            e  steso  su  una  barella  all’aperto.  Lo  stordimento  bisognava in quei giorni affrontare anche la piaga
            della  sventura  domestica  che  mi  aveva  colpito,  lo  degli sciacalli che si aggiravano tra le macerie per
            stato morboso del mio organismo che non pativa di       razziare preziosi e quanto avesse valore. I carabinieri,
            alcuna  malattia  determinata  e  sembrava  patir  di   in quei giorni impiegati anche in estenuanti turnazioni
            tutte, la mancanza di chiarezza su me stesso e sulla    di  vigilanza  anti  sciacallaggio,  arrestarono  decine
            via da percorrere, gl’incerti concetti sui fini e sul si-  di ladri. Nell'opera di assistenza alle vittime tutti i




            16  NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II
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