Page 8 - Forestale N. 56 maggio - giugno 2010
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graffio delle unghie da entrambi i lati del suo
                                                    corpo dovuti al tentativo, in quel caso non por-
                                                    tato completamente a termine, di estrarre il
                                                    pesce dal tramaglio”.

          Avvistato di recente                      La foca di Montecristo
          a Marettimo,                              La riserva naturale di Montecristo venne istituita
                                                    nel 1971 anche per tutelare uno degli ultimi pos-
          questo pinnipede si fa                    sibili siti di riproduzione della foca monaca in
          vedere sempre di più                      Italia. Quest’animale ha bisogno, infatti, di grot-
                                                    te molto tranquille per riprodursi.
          sulle coste italiane                      Poiché la foca si riproduce prevalentemente da
          e la Forestale vigila                     agosto a ottobre, quando le calette deserte sono
                                                    prese d’assalto dai turisti, le è difficile trovare
          augurandosi                               ancora spiagge di sabbia bianca ai piedi delle

          che possa tornare presto                  scogliere dove dare alla luce i propri cuccioli.
                                                    Per questo si è adattata sempre più a riprodursi
          anche a Montecristo,                      in grotte inaccessibili o anche semplici anfratti
          dove lo aspetta un                        dove talvolta i cuccioli sono allevati in totale
                                                    tranquillità anche a breve distanza da centri abi-
          ambiente protetto per                     tati.
          mettere                                   “L’ultima volta che è stata vista qui a Montecristo
                                                    fu 35 anni fa. La fascia di acqua protetta attorno
          al mondo i piccoli                        all’isola di 500 metri, aumentata a 1.000 nel
                                                    1981, è dovuta proprio al tentativo di favorire la
          di Gabriele Salari
                                                    possibilità di riproduzione della foca monaca”
                                                    spiega Stefano Vagniluca, Comandante del
                                                    Corpo forestale dello stato di Follonica.
          cendo installare una statua che raffigura la foca  Fu un sacerdote sardo, padre Fureddu, a studia-
          con il suo cucciolo a grandezza naturale e l’o-  re quest’animale nei primi anni Settanta,
          pera è diventata una delle attrazioni della  documentando la presenza di numerosi esem-
          comunità e dei ragazzi del luogo. A questo si  plari che ancora si riproducevano sull’isola. Da
          sono aggiunte attività di sensibilizzazione, di  allora per il “bue marino” è sceso il silenzio e
          divulgazione sulla specie anche in gemellaggio  sembrava fosse scomparso per sempre dai nostri
          con altre località che hanno la fortuna di ospita-  mari.
          re la foca monaca.                        Invece, pur se rimane uno dei mammiferi mari-
          “Abbiamo analizzato il video realizzato dai pe-  ni più rari al mondo, con circa 400 esemplari,
          scatori di Marettimo e si fa sempre più reale  prevalentemente tra Grecia e Turchia, il suo
          l’ipotesi che si tratti di diversi esemplari, una  sempre più frequente avvistamento sulle coste
          piccola colonia quasi certamente impegnata in  italiane fa ben sperare. L’ultimo in ordine di
          un’attività riproduttiva in loco” spiega Emanuele  tempo, ma non ancora del tutto confermato,
          Coppola, del Gruppo Foca Monaca.          anche se la fonte è ritenuta estremamente atten-
          “Durante la mia ultima visita ho anche avuto  dibile, riguarda ancora l’Arcipelago Toscano
          modo di verificare la presenza di segni evidenti  dove, a seguito dell’accurata analisi delle imma-
          di predazione su un pesce catturato in rete da  gini realizzate durante l’osservazione del giugno
          posta che il pescatore ha successivamente con-  scorso, il Gruppo Foca Monaca ritiene assoluta-
          segnato alla Capitaneria di Porto su richiesta  mente certa la presenza di un nucleo vitale.
          dell’Ispra - continua Coppola -. Il pesce era un  Data l’estrema mobilità degli animali, è facile
          alletterato (una specie di piccolo tonno, n.d.r.)  che la foca si faccia vedere presto anche a
          con morso sulla testa e segni evidentissimi del  Montecristo.


                                                                         Il Forestale n. 56 - 9
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