Page 14 - Il Forestale n. 43
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Dove andare
siamo permetterci di dire al cliente che l’acqua Per trovare l’ospitalità eco-label che cercate, la
calda per quel giorno non c’è. Per questo i pan- lista completa è sul sito www.eco-label.com.
nelli solari che avevamo prima continuiamo a Oltre al Trentino, non manca quest’opportuni-
impiegarli, ma solo a integrazione del lavoro tà anche in alcuni agriturismo in Toscana e in
della caldaia” spiega Livio Sicher. Umbria o in Sicilia. A Milazzo uno stabile
Per i Forestali le caldaie a cippato non sono una dell’Ottocento è stato ristrutturato con l’uso di
calce, sughero, vernici naturali e ceramiche
novità: circa la metà delle strutture del parco fatte a mano da artigiani locali.
nazionale del Circeo, ad esempio, sono riscal- In Piemonte si trovano anche B&B ecolabel
date fin dagli anni Ottanta con i gusci dei pinoli, (www.ilboscodelleterrecotte.it). “Nella nostra
materiale di scarto ampiamente disponibile in regione la maggior parte delle strutture ricetti-
zona, all’insegna della sostenibilità. ve certificate con l’ecolabel europeo sono
Oltre alla caldaia dell’ecohotel, ecologico è all’interno dei parchi regionali” – afferma
anche l’impianto di areazione e riscaldamento Marco Glisoni, responsabile ecolabel per Arpa
del centro benessere: l’aria calda in uscita non Piemonte – il Piemonte vanta anche il primo
viene “buttata” ma rientra in circolo attraverso rifugio alpino certificato ecolabel in Europa
completamente autonomo dal punto di vista
uno scambiatore di calore. C’è anche una curio- energetico”. Il rifugio in questione è Arlaud
sa piscinetta sotterranea per raccogliere l’acqua (www.rifugioarlaud.it), all’interno del parco del
che esce dalla piscina quando ci tuffiamo: Gran Bosco di Salbertrand. Il Pineta Hotel di
anch’essa viene recuperata, depurata e rimessa Tavòn (www.pinetahotels.it), invece, segnalato
in circolo. anche da Slow Food, non è lontano dal parco
Un sogno Livio ce l’ha ancora e pensa di realiz- nazionale dello Stelvio e dal parco
zarlo nei prossimi anni, passare dagli attuali 70 dell’Adamello Brenta.
metri quadri di pannelli solari a un impianto più
grande che fornisca energia elettrica all’intero
complesso.
Intanto, girando per gli chalet in legno le mille minime misure per
ridurre l’impatto ambientale si notano. La luce nei corridoi sfrutta il
rilevatore di presenza oltre ad essere con lampadine a risparmio e
non rimane mai accesa se non c’è nessuno. In bagno c’è il dispen-
ser di sapone e a colazione la marmellata si prende da vasi in vetro:
le confezioni monodose in plastica sono solo un ricordo del passa-
to antiecologico. Anche in camera da letto si nota tanto legno come
base delle strutture e i materassi sono in fibra naturale, lana, visto il
clima rigido. Le lenzuola non vengono cambiate tutti i giorni ma
due volte a settimana o eventualmente tre su richiesta del cliente.
Un’altra attenzione è quella dedicata agli spostamenti. Per ridurre
l’uso dell’auto, esiste un servi-
zio navetta per il paese più
vicino, che è Coredo, raggiun-
gibile comunque anche
attraverso un sentiero in pineta
a piedi, oppure usufruendo
delle mountain bike messe gra-
tuitamente a disposizione.
Un’altra chicca del Pineta
Hotel, come di altri ecoalber-
ghi, è quella di mettere a
disposizione dei clienti degli
appositi carrelli che riducano
ulteriormente gli spostamenti
con mezzi a motore.