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Letteratura
la frase del mistico indiano Vivekananda: “I libri sono
in numero infinito, ed il tempo è breve, perciò in que-
di sto sta il segreto della saggezza: prendere l’essenziale”.
ALDO
ONORATI Comunque, pure nel Sol Levante, ritorna continua la
fugacità dell’esistenza: “La vita corre a mo’ di ruota”
IL BENE PIÙ piente Lao-Tzu (contemporaneo di Confucio) fa pen-
(si legge nelle Mille sentenze indiane). Il celebre sa-
sare alle conclusioni realistiche degli occidentali
PREZIOSO quando esclama: “I giorni e i mesi passano, e il tempo
non si trastulla con gli uomini. Ecco perché i saggi ap-
prezzano di più un po’ di tempo che una grande
gemma. Esso è difficile da trovare e facile da perdere”.
Sembra di leggere gli ammonimenti di Schopenhauer
bbiamo avuto dalla natura il possesso di su tale annosa e irrisolta questione: “Il tempo libero è
questo solo bene sommamente fuggevole, il massimo bene, mentre tutto il resto è superfluo”.
“A ma ce lo lasciamo togliere dal primo ve- Ma così non la pensano in molti, specie oggi che le
nuto... Nessuno, che abbia causato perdita di tempo giornate lavorative si sono accorciate e c’è il week-end.
agli altri, pensa di essere debitore di qualcosa, mentre Infatti, pochi decenni fa, s’impose il “problema del
è questo l’unico valore che l’uomo non può restituire, tempo libero”: bisognava organiz-
neppure con tutta la sua buona volontà”. Chi scrive è zare le ore vuote dal lavoro.
il filosofo Seneca, all’amico Lucilio. Oltre duemila Come se non ci fosse nulla di
anni or sono. attraente, oltre la fatica e il
Il tempo è denaro, dice chi misura tutto in soldi. Ma pendolarismo: né un tra-
c’è chi afferma: il tempo è la vita stessa. Quindi non monto né un bel libro, o
va sprecato. Infatti l’Alighieri, nella Divina Comme- la riscoperta di un dia-
dia, ripete questa parola infinite volte. Alcuni versi logo con i propri figli, la
sono passati a saggezza di proverbio (“ché ’l perder consorte, gli amici, senza
tempo a chi più sa più spiace”). E nel viaggio nei tre programmare niente!
regni dell’Aldilà, è continua l’esortazione a non in-
dugiare, a usare al meglio questo vitale elemento.
Distante dal Sommo Poeta è Orazio. Egli ama la vita
comoda, poiché ritiene inutili gli sforzi sia pure per
conquistare la gloria. Sa che l’esistenza è un soffio, ma
nella sua visione del mondo non c’è tristezza, bensì la
presa di coscienza della nostra provvisorietà. Da qui
un’altra frase di proverbio: “Cogli l’attimo e credi il
meno possibile al giorno successivo” (è la poesia dedi-
cata a Leuconoe, dove le dice che l’ora, invidiosa del
loro gioire, fugge, per cui bisogna afferrare e godere il
presente). Ancora più terrestre è Trimalchione nella
sua grandiosa cena (Satirycon, di Petronio), quando
riflette che la giornata è veramente corta: “Si passa
dalla camera da pranzo a quella da letto”. Ma se spo-
stiamo lo sguardo alla diversa visione degli orientali
antichi e contemporanei, vediamo come il tempo as-
suma una connotazione morale, etica. Leggiamo nel
Dhammapada (la più nota opera della letteratura bud-
dista): “E chi viva cento anni, ignorante, sbadato, me-
glio un sol giorno di vita del savio che medita”, oppure
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