Page 210 - untitled
P. 210
Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale dell’ASPROMONTE
rente umidità per i limiti altitudinali inferiori della vegetazione e, di tem-
peratura, per i limiti superiori.
L’interazione tra l’uomo e gli aspetti ambientali esprime, oggi, un pae-
saggio unico e vario. Sui piani d’Aspromonte i seminativi si alternano a
pascoli dalle magnifiche fioriture primaverili come quelle dei narcisi,
delle orchidee, delle violette e della ginestra dei carbonai. L’Aspromonte
annovera sulle proprie montagne foreste impareggiabili. Il bosco è la
componente ambientale portante del Parco anche da un punto di vista
paesaggistico. Esso offre una significativa prova del rapporto, non sem-
pre facile, e comunque vitale, tra le popolazioni locali e l’ambiente.
I boschi della dorsale Zomaro-Zillastro, composti da faggete pure, a
volte miste ad abete bianco, si aprono sul panorama dei “due mari”. Il
faggio, grazie all’elevata umidità del Tirreno, si trova spesso a bassa
quota. Bellissima è la sughereta di “Sant’Eusebio” vicino San Giorgio
Morgeto; qui si possono ammirare sughere gigantesche con ancora i segni
dell’estrazione della corteccia, una volta molto importante per l’econo-
mia della zona. Le pinete del versante ionico sono particolarmente sugge-
stive; si affacciano sui ripidi versanti delle fiumare e sulle pareti in frana
come quella celebre chiamata “Colella” e, più in basso, sulle arroccate
contrade di Roccaforte, Roghudi, San Lorenzo, Gallicianò, Bova, pul-
santi di cultura grecanica. Ricordiamo, tra le più note foreste di origine
naturale, quella di Basilicò-Gambarie, meta di un massiccio flusso turi-
stico, di Ferraina, del Sanatorio-Carmelia, di Materazzelle, di Canovai,
ecc. formate da faggete, boschi misti faggio-abete bianco, castaneti, quer-
ceti, pinete. Le latifoglie nobili (tigli, frassini, aceri) dai tipici colori
autunnali, fanno la loro comparsa nelle formazioni boschive, arricchen-
done la biodiversità. Il pioppo tremolo, nella varietà aspromontana,
costituisce, con la sua bianca corteccia e le sue foglioline tremolanti nella
brezza, un altro elemento tipicizzante dell’ambiente.
Particolare rilievo storico assume la pineta vicina a Sant’Eufemia d’A-
spromonte, dove Garibaldi fu ferito il 29 agosto del 1862. Le foreste sono
state pure rifugio di monaci e Santi che vi trovavano luoghi ideali di pre-
ghiera, di lavoro e caritatevole assistenza per le popolazioni. Si ricorda-
no, tra gli altri, San Silvestro Papa, San Leo di Bova, San Nicodemo di
Mammola, Sant’Elia. Il luogo di culto più conosciuto è sicuramente il
Santuario di Polsi, ai piedi di Montalto, dove si venera la Madonna della
Montagna. Dei numerosi ecosistemi del territorio aspromontano è parte
integrante una variegata fauna selvatica. I mammiferi sono quelli tipici
dell’Appennino meridionale. Tra i piccoli roditori, insieme allo scoiatto-
lo dallo mantello scuro, si segnala il driomio, molto simile al ghiro ma
esclusivo della Calabria. Tra i carnivori, oltre al gatto selvatico, si ricor-
SILVÆ - Supplemento al n. 12 - 209