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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale del CIRCEO


                  delle isole pontine (Ponza, Gavi e Palmarola) che insieme a Ventotene e
                  Santo Stefano costituiscono l’arcipelago delle isole ponziane.
                     Estremamente ricca di specie, costituisce una tappa fondamentale
                  nelle rotte di migrazione dell’avifauna; anch’essa conserva importanti
                  testimonianze della presenza dell’uomo nella zona (dai reperti di lavora-
                  zione dell’ossidiana, alla “peschiera” romana, al convento ed ai terraz-
                  zamenti realizzati dai benedettini).
                     Anche se di ridotta estensione (102 ha) presenta, oltre ad interessanti
                  endemismi faunistici e floristici, una copertura vegetale di tipo mediter-
                  raneo particolarmente rigogliosa e ben conservata, anche per la limitata
                  presenza antropica anche in tempi passati. Anch’essa, per la sua posizio-
                  ne geografica e per l’ambiente tranquillo ed incontaminato che offre,
                  costituisce un punto di riferimento fondamentale per l’avifauna migrato-
                  ria. L’isola è costituita prevalentemente da rocce vulcaniche; sul versan-
                  te settentrionale si sviluppa una spettacolare foresta di leccio, con sotto-
                  bosco costituito prevalentemente da erica, mentre sul resto del territorio
                  si alternano le formazioni tipiche della macchia mediterranea e della gari-
                  ga. Negli anni venti, venne introdotto sull’isola un gruppo di mufloni, che
                  attualmente costituisce una delle maggiori attrattive dell’isola.
                     Altro ambiente assolutamente unico del Parco è costituito dal sistema
                  delle zone umide; nel 1975 il decreto di variazione dei confini ha inserito
                  nel PNC, oltre al lago di Paola, altri tre laghi costieri, Fogliano, Monaci
                  e Caprolace e le zone umide circostanti. Il decreto sottolineava l’impor-
                  tanza di tali habitat per la salvaguardia della biodiversità, soprattutto
                  per quanto concerne l’avifauna acquatica;  nel 1978 le zone umide ed i
                  laghi costieri sono stati  dichiarati “zone umide di importanza interna-
                  zionale” – Ramsar - . Questo importantissimo sistema naturale e paesag-
                  gistico è stato corroborato, nel 1979, dall’istituzione della “Riserva dei
                  Pantani dell’inferno”, limitrofa al lago di Caprolace, che ospita una
                  quantità incredibile di uccelli limicoli.
                     Oltre alle suesposte  caratteristiche ambientali il Parco è ricco di valo-
                  ri storici e preistorici con numerosi importanti resti incastonati in questo
                  meraviglioso ambiente  naturale.
                     Basti citare per tutti gli imponenti resti della Villa di Domiziano (I Sec.
                  D.C.), sulle sponde del lago di Paola, con un grande edificio balneare e
                  annesso impianto termale. Durante gli scavi furono anche rinvenuti capo-
                  lavori dell’arte statuaria romana, come ad esempio l’Apollo di Kassel.
                     In quest’area protetta il CFS, che fino al 2005 aveva la gestione diret-
                  ta del Parco in quanto l’istituzione dell’Ente è avvenuta solo nell’aprile
                  2005, continua ad avere la responsabilità gestionale di beni demaniali che
                  costituiscono circa il 60% del territorio dell’area protetta. In questi anni


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