Page 94 - Supplemento Rassegna 2017-2
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CONCLUSIONI



               siamo definire come una vera e propria “dottrina italiana” della gestione delle
               crisi. Una visione che si che si basa su solide linee guida.
                    La Diplomazia: lavorare ad una soluzione politica delle crisi. Il multilate-
               ralismo: le nuove sfide alla sicurezza internazionale sono sempre più interdipen-
               denti  e  abbiamo  quindi  bisogno  di  affrontarle  con  approcci  coordinati.  La
               Ownership regionale: responsabilizzare gli attori regionali, che in primis devo-
               no farsi carico della pace nella propria area di appartenenza. L’Institution buil-
               ding: ricostruire le fondamenta dello Stato; le crisi si alimentano spesso di “Stati
               falliti” - lo vediamo tutti i giorni - e non terminano certo con la firma di un
               accordo di pace o con lo svolgimento delle elezioni. La resilienza: gestire le crisi
               esistenti è fondamentale, ma per l’Italia lo è anche lavorare per impedirne di
               nuove. E questa è una delle caratteristiche della nostra dottrina d’intervento.
               Ecco perché - soprattutto nel Mediterraneo - dobbiamo rafforzare la resilienza
               di paesi come Tunisia, Giordania, Libano, Algeria, e l’Egitto.
                    Nel dare attuazione a questa dottrina - punto fermo e qualificante della
               nostra politica estera - la cooperazione tra Farnesina e l’Arma dei Carabinieri è
               cruciale. Dobbiamo mettere questa partnership al servizio del nostro interesse
               nazionale, ma dobbiamo anche farne uno strumento di stimolo per costruire
               una più efficace governance delle crisi internazionali. Dobbiamo contribuire
               cioè a superare le difficoltà che oggi si frappongono alla stabilizzazione di vari
               teatri regionali.
                    L’approccio  multidimensionale  dell’Italia  alle  crisi  -  di  cui  Farnesina  e
               Arma dei Carabinieri sono i primi interpreti - ha invece l’ambizione di porre le
               basi per soluzioni durevoli e sostenibili. Obiettivo per il quale continueremo a
               lavorare e a impegnarci insieme.
                    Grazie quindi al Generale Del Sette per avere condiviso con noi l’organiz-
               zazione di questa conferenza; un grazie particolare al Generale Graziano, Capo
               di  Stato  Maggiore  della  Difesa;  e  voglio  anche  ringraziare  i  Capi  di  Stato
               Maggiore delle altre Forze Armate che hanno voluto condividere con noi que-
               sto momento. Voglio ringraziare tutti i partecipanti e i nostri collaboratori che
               hanno realizzato il difficile compito - difficile perché sia io sia il Generale Del
               Sette siamo particolarmente esigenti - di realizzare questa conferenza.
                    Naturalmente un grazie agli oratori e ai moderatori. Non posso nominare

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