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EDITORIALE
i chiude il duemila ventuno
che costituisce per la Rassegna
Sdell’Arma il settantesimo
anno sulla scena della pubblicistica
specializzata, compleanno che
abbiamo celebrato con l’inserto
dello scorso numero.
Nell’avviarci al brindisi di
Capodanno, avvertiamo tutti il forte
bisogno di ritorno alla normalità; a
riprendere quelle abitudini, quei
gesti, anche semplici e quella socia-
lità che l’emergenza sanitaria ha
sospeso, portandosi via, purtroppo
tante vite umane.
La scienza ha corso senza
soste per trovare gli antidoti adeguati,
tanti operatori di vari settori pubblici, privati e del volontariato hanno continua-
to ad offrire tutto il loro sacrificio e impegno in un generoso slancio, mai affie-
volito, per fronteggiare gli effetti della pandemia e tutelare la società.
Tutto questo ci fa ancora ben sperare. E allora auguri di buon anno a tutti
di ogni bene, confidando che presto potremo tornare a stringerci la mano e ad
abbracciarci senza timore.
Il quarto numero della Rassegna ospita in apertura il contributo del
Colonnello Giuseppe Alverone, Responsabile della Protezione dei Dati per
l’Arma dei Carabinieri, che commenta la Sentenza del Consiglio di Stato del 13
dicembre 2019, n. 8472, che ammette e anzi incoraggia la possibilità dell’utiliz-
zazione di software nel procedimento di formazione delle decisioni amministrative,
tanto quelle vincolate quanto quelle discrezionali.
I giudici di Palazzo Spada, con tale pronuncia, hanno così colmato la lacuna
normativa sull’uso di algoritmi nei procedimenti amministrativi, facendo leva su
alcune particolari disposizioni del Regolamento UE 2016/679, il General Data
Protection Regulation.
Segue lo studio del Capitano Ferdinando Angeletti, Comandante della
Compagnia Carabinieri di Catanzaro, che affronta il tema della regolamentazione
delle armi rare, artistiche e di importanza storica, nella duplice prospettiva che offre
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