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Lo studio, che arricchisce il dibattito scientifico sull’argomento, affronta
gli aspetti interpretativi delle specifiche azioni, legati in genere alla ripetitività,
alla periodicità del fenomeno e alle diverse modalità applicative della norma.
A seguire, il Professor Giorgio Spangher tratta dei rapporti tra il giudizio
abbreviato e i reati puniti con la pena dell’ergastolo. La materia viene esaminata
alla luce della recente legge del 12 aprile 2019, n. 33 che, nei suoi cinque articoli,
ha modificato alcune disposizioni del codice di procedura penale e, segnata-
mente, gli articoli 438, 441-bis, 442 e 429. La novità principale della riforma
consiste nella previsione di non ammettere al giudizio abbreviato i delitti puniti
con la pena dell’ergastolo, escludendo, pertanto, l’accesso ai benefici dello scon-
to di pena, propri del rito speciale, in caso di reati particolarmente gravi.
In un’epoca in cui la comunicazione interpersonale si svolge in modo
sempre più frequente attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla moder-
na tecnologia, è sicuramente di grande interesse un’accurata analisi della mani-
festazione del libero pensiero attraverso i social media. Troppo spesso l’uso
improprio di mail, twitter, instagram, facebook, whatsapp nell’inviare messaggi, foto,
filmati, videomessaggi, ha originato illeciti penali, civili e disciplinari. Non sem-
pre l’incondizionata libertà di pensiero salvaguarda il rispetto dei singoli o delle
Istituzioni. Il Consigliere Vito Tenore esamina, con dovizia di particolari, la cor-
posa giurisprudenza che si è sviluppata nel settore civile, penale, amministrativo
ed etico-lavorativo, richiamando, per gli appartenenti alle Forze armate ed a
quelle di polizia, l’importanza della specifica attività educativa nelle rispettive
Scuole di formazione e di addestramento professionale.
Per la trattazione di un tema di carattere indubbiamente specialistico viene
poi presentato il lavoro del Tenente Colonnello Riccardo Bognanni, dedicato al
peculiare istituto del “precontenzioso”, normato dall’art. 211 del decreto legislativo
n. 50/2016, il quale disciplina il tentativo di favorire l’accentramento amministra-
tivo sulle possibili controversie che scaturiscono dalla contrattualistica pubblica. Si
tratta di uno strumento alternativo al giudizio che, al fine di prevenire il contenzio-
so giurisdizionale, corrisponde all’istanza di ripristino della legalità delle procedure
di gara, laddove sussistano gravi violazioni del codice dei contratti. Il commento in
parola permette di approfondire come, e in quale misura, i poteri dell’Autorità
Nazionale Anticorruzione agiscano nella risoluzione delle potenziali controversie
attinenti all’espletamento procedurale delle gare ad evidenza pubblica.
Pubblichiamo, nel neonato spazio editoriale sull’Eco Ambiente, inaugurato nel
precedente numero, lo studio del Consigliere Pasquale Fimiani sulla procedura di
estinzione delle contravvenzioni contenute nel Testo Unico Ambientale, che richia-
ma la stretta correlazione con quanto già previsto in materia di sicurezza sul lavoro.
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