Page 10 - L’Eroe di Les Echelles
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Il gesto del Carabiniere Scapaccino
uel 3 febbraio il Carabiniere Scapaccino era binieri della stazione a ripiegare verso Chambéry in caso
stato inviato a Chambéry, sede del coman- di attacco all’abitato di Les Echelles.
do della Divisione (il Comando Provinciale Giunto intorno alle ore 21.00 alle porte del paese, igna-
Q dell’epoca) per lo scambio della corrispon- ro di quanto stesse accadendo, fu circondato dai rivol-
denza. Era tra l’altro latore di una lettera del Maggiore tosi, favoriti dall’oscurità, che afferrarono le redini del
Lazari, Comandante della Divisione, che invitava i cara- suo cavallo. Più fonti, tutte concordanti, riferiscono che
i ribelli intimarono al carabiniere di riconosce-
re nel Tricolore la propria bandiera, ma che il
militare, nonostante non avesse vie di scam-
po, preferì opporre uno sdegnoso rifiuto, re-
plicando di non conoscere altra bandiera che
quella del proprio sovrano.
Nel rapporto del Maggiore Lazari si aggiunge
che i rivoluzionari avrebbero voluto che Sca-
paccino inneggiasse alla repubblica, ottenen-
done per tutta risposta soltanto un “Viva il re”.
A tal punto il coraggioso carabiniere fu rag-
giunto da due colpi di fucile che posero fine
alla sua ancora giovane vita.
Fu seppellito l’indomani nel cimitero di Les
Eschelles.
L’Eroica morte del carabiniere a cavallo
Giovanni Battista Scapaccino,
63 x 78 cm, olio su tela di Francesco Gonin,
Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri
La mort héroïque du Carabinier à cheval
Giovanni Battista Scapaccino,
63 x 78 cm, huile sur toile de Francesco Gonin,
Musée d’Histoire de l’Arme des Carabiniers