Page 12 - Notiziario 2019-6
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PAGINE DI STORIA






                                                                          Il 6 maggio 1920



                                                                          i Carabinieri Reali
            minciò a ritenere necessario l’allontanamento dell’Arma
            e degli altri capi militari fedeli al re. Il 28 aprile invitò a
            cena Vadalà e altri ufficiali per una ricomposizione, ma    si concentrarono –
            ebbe un rifiuto che sottendeva una chiara protesta. L’in-
            il motivo del mancato intervento: fu risposto che, fino pronti a partire – nella
            domani un tenente chiedeva al Vadalà, a nome del Vate,

            a che il Comando non avesse mutato rotta, non sarebbe     stazione dei giardini
            stato seguito. La fiducia verso il poeta non c’era più, il
            mattino del 6 maggio Vadalà gli trasmise una sorta di
            ultimatum, scadente alle 12, trascorse le quali avrebbe  pubblici e verso le ore
            ritenuto l’assenza di replica sufficiente per allontanarsi.
            Era accaduto che l’ennesima perquisizione delegata agli    10 un reparto della
            arditi, conclusasi in un saccheggio, lo avesse convinto
            che non sarebbe stato possibile far parte di un sistema
            ove le regole potessero essere modificate a piacimento.  Brigata Firenze decise
            L’ufficiale ordinò anche il ritiro dei suoi uomini dai
            Il 6, fra le ore 7:00 e le ore 9:00, i Carabinieri Reali si di seguirne l’esempio.
            posti di guardia alla carceri.


            concentrarono – pronti a partire – nella stazione dei
            giardini pubblici e verso le ore 10 un reparto della Bri-        Alle ore 9 e 45
            gata Firenze decise di seguirne l’esempio. Alle ore 9 e
            45 d’Annunzio replicò ingiungendo ai reparti di rien-       d’Annunzio replicò
            trare nelle caserme non ritenendoli sciolti dal giura-
            mento,  minacciando  di  usare  la  forza.  Iniziò  una  ingiungendo ai reparti
            frenetica trattativa, mentre l’VIII Reparto d’Assalto
            passava davanti ai carabinieri gridando: “Abbasso il Re,
            morte ai carabinieri”. Intorno alle 16 e 30 giunse l’au-       di rientrare nelle
            torizzazione verbale per l’uscita dalla città: la colonna
            comprendeva il Vadalà, 6 ufficiali di corpi diversi, 127          caserme non
            carabinieri, 7 ufficiali e 145 uomini della Firenze. Men-
            tre i civili mostravano attestazioni di simpatia, ufficiali
            e arditi seguivano insultando e lanciando minacce.            ritenendoli sciolti
            Giunti in prossimità della linea di confine a Cantrida
            iniziarono i problemi. In particolare si mise in luce          dal giuramento,
            l’VIII Reparto d’Assalto, con una serie di aggressioni.
            Pare che i disordini iniziarono quando una donna fiu-
            mana cercò di strappare il gagliardetto dei carabinieri,          minacciando
            aiutata da ufficiale dei granatieri che venne percosso. Si
            scatenò un breve scontro a fuoco e caddero un civile           di usare la forza
            mortalmente ferito da una bomba a mano, il Carabi-



            12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV
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