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PAGINE DI STORIA
Il 6 maggio 1920
i Carabinieri Reali
minciò a ritenere necessario l’allontanamento dell’Arma
e degli altri capi militari fedeli al re. Il 28 aprile invitò a
cena Vadalà e altri ufficiali per una ricomposizione, ma si concentrarono –
ebbe un rifiuto che sottendeva una chiara protesta. L’in-
il motivo del mancato intervento: fu risposto che, fino pronti a partire – nella
domani un tenente chiedeva al Vadalà, a nome del Vate,
a che il Comando non avesse mutato rotta, non sarebbe stazione dei giardini
stato seguito. La fiducia verso il poeta non c’era più, il
mattino del 6 maggio Vadalà gli trasmise una sorta di
ultimatum, scadente alle 12, trascorse le quali avrebbe pubblici e verso le ore
ritenuto l’assenza di replica sufficiente per allontanarsi.
Era accaduto che l’ennesima perquisizione delegata agli 10 un reparto della
arditi, conclusasi in un saccheggio, lo avesse convinto
che non sarebbe stato possibile far parte di un sistema
ove le regole potessero essere modificate a piacimento. Brigata Firenze decise
L’ufficiale ordinò anche il ritiro dei suoi uomini dai
Il 6, fra le ore 7:00 e le ore 9:00, i Carabinieri Reali si di seguirne l’esempio.
posti di guardia alla carceri.
concentrarono – pronti a partire – nella stazione dei
giardini pubblici e verso le ore 10 un reparto della Bri- Alle ore 9 e 45
gata Firenze decise di seguirne l’esempio. Alle ore 9 e
45 d’Annunzio replicò ingiungendo ai reparti di rien- d’Annunzio replicò
trare nelle caserme non ritenendoli sciolti dal giura-
mento, minacciando di usare la forza. Iniziò una ingiungendo ai reparti
frenetica trattativa, mentre l’VIII Reparto d’Assalto
passava davanti ai carabinieri gridando: “Abbasso il Re,
morte ai carabinieri”. Intorno alle 16 e 30 giunse l’au- di rientrare nelle
torizzazione verbale per l’uscita dalla città: la colonna
comprendeva il Vadalà, 6 ufficiali di corpi diversi, 127 caserme non
carabinieri, 7 ufficiali e 145 uomini della Firenze. Men-
tre i civili mostravano attestazioni di simpatia, ufficiali
e arditi seguivano insultando e lanciando minacce. ritenendoli sciolti
Giunti in prossimità della linea di confine a Cantrida
iniziarono i problemi. In particolare si mise in luce dal giuramento,
l’VIII Reparto d’Assalto, con una serie di aggressioni.
Pare che i disordini iniziarono quando una donna fiu-
mana cercò di strappare il gagliardetto dei carabinieri, minacciando
aiutata da ufficiale dei granatieri che venne percosso. Si
scatenò un breve scontro a fuoco e caddero un civile di usare la forza
mortalmente ferito da una bomba a mano, il Carabi-
12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV