Page 2 - Forestale N. 62 maggio-giugno 2011
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EDITORIALE



          Un albero non fa primavera, ma...


             orse non basta piantare un albero per inaugurare una nuova primavera per l’Italia, in cui
             diventi normale procedere alla messa a dimora di nuove essenze, possibilmente autoctone e
          F pensate per l’ambiente naturale in cui vengono inserite.
          Di certo bisogna accogliere con gioia il disegno di legge per lo sviluppo degli spazi verdi urbani
          che istituisce la Giornata nazionale degli alberi il 21 novembre. Il provvedimento punta poi a ren-
          dere effettivo per i comuni l’obbligo di piantare un albero per ogni nato modificando la normativa
          vigente e abbreviando i tempi per la messa a dimora dell’albero, da 12 mesi a 30 giorni.
          Si guadagna un anno di vita di un albero, ma soprattutto i comuni non potranno più trincerarsi
          dietro la cronica mancanza di fondi per non piantare un albero, perché questo dovrà essere ren-
          dicontato. Entro un anno dall’entrata in vigore della legge, ciascun comune provvederà a censire
          e classificare gli alberi piantati nell’ambito del rispettivo territorio in aree urbane pubbliche e due
          mesi prima della scadenza del mandato il sindaco dovrà rendere noto il bilancio arboricolo del
          comune. A seconda degli alberi sul proprio territorio corrisponde un quantitativo di ossigeno per
          i cittadini ed uno di anidride carbonica assorbita, beni non proprio secondari per il nostro benes-
          sere, a cui poco si pensa.
          Per il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, promotrice e sostenitrice del provvedi-
          mento che ha trovato massimi consensi in Parlamento, la legge servirà a promuovere la cultura
          del verde a 360 gradi: non solo la piantumazione, importante per la qualità dell’aria delle nostre
          città, per la riduzione dell’inquinamento acustico e per il risparmio energetico, ma anche l’edu-
          cazione dei più piccoli e non alla conoscenza e al rispetto della natura.
          In occasione della Giornata nazionale degli alberi il Ministero dell’Ambiente, d’intesa con il
          Ministero dell’Istruzione, potrà realizzare nelle scuole e nelle università delle iniziative per pro-
          muovere la conoscenza e il rispetto della natura e per stimolare un comportamento quotidiano
          ecosostenibile. Ogni anno la Giornata sarà intitolata a uno specifico tema.
          Inoltre, in collaborazione con le autorità comunali e regionali e il Corpo forestale dello Stato, le
          istituzioni scolastiche cureranno la messa a dimora in aree pubbliche di piantine di specie prefe-
          ribilmente di provenienza locale. Per la Forestale, che ha nel proprio dna la promozione di simili
          attività - quella che si chiamava una volta “Festa dell’albero”- ma anche l’educazione ambientale
          tout court, sono nate nell’ambito del Corpo, sarà un motivo in più per comunicare l’importanza
          degli alberi nell’anno che le Nazioni Unite hanno consacrato alle Foreste.
          Il provvedimento, che attende solo il via libera della Camera, vuole incentivare la destinazione ad
          aiuole delle aree adiacenti o comunque funzionali a pubblici esercizi introducendo l’esenzione
          dalla tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche. Quanto verde si potrebbe recuperare se
          ogni spazio libero dal cemento venisse occupato da piante e arbusti?
          L’Italia cementifica ogni anno 250 mila ettari (quanto l’intera Sicilia!) mentre per avere un’idea, in
          Inghilterra fanno la stessa fine appena 10 mila ettari. Il terreno che viene coperto di cemento, a dif-
          ferenza di quello percorso da un incendio, non tornerà mai più come prima. La natura ci dice addio
          per sempre. Forse la Giornata nazionale degli alberi sarà l’occasione per ricordarci anche questo.
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