Page 12 - Forestale N. 58 settembre - ottobre 2010
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raccogliere conoscenze sull’ecologia di questi
rarissimi animali e a cercare di convincere le
autorità ad intraprendere un percorso che por-
tasse la specie (allora considerata nociva e
perseguitata con ogni mezzo) verso norme di
Il presidente onorario protezione. Il dramma scoppiò quando una sera
venni avvertito dai ricercatori che operavano sul
del Wwf ricorda come campo, che i lupi del branco da noi seguito ave-
quasi 40 anni fa la vano assalito un gregge, uccidendo numerose
pecore.
Forestale fu determinante E mi fu detto che se non si fossero subito trovati
nel salvare un’importante 5 milioni di lire per risarcire l’infuriato pastore, le
carcasse degli ovini restate sul posto, imbottite di
popolazione veleno, avrebbero segnato la fine dell’ultimo
di lupo sulla Majella branco della Majella.
In quegli anni avevo instaurato un buon, anche
di Fulco Pratesi
se dialettico, rapporto con Alfonso Alessandrini,
Capo del Corpo forestale dello Stato.
Lo conoscevo e stimavo come funzionario colto,
sensibile e di grande energia, ma solo la dram-
maticità dell’accaduto mi spinse, superando il
riserbo, a cercarlo di sera tardi per sottoporgli il
problema.
Alessandrini, di cui ricordo con grande affetto i
successivi anni di amicizia e di collaborazione
pur nei limiti delle sue funzioni, inaspettata-
mente e senza indugiare, mi rispose di sì.
Grazie alla Forestale
E grazie a quel contributo straordinario, il branco
di lupi italici riuscì a salvarsi e a costituire uno dei
da quelli che speravamo fossero lupi. Dopo primi nuclei che - con successivi interventi di
diverse ore di faticosa marcia, giunti sull’orlo di protezione - portarono la loro popolazione a
un profondo vallone, Zimen provò a lanciare un superare i 1.000 individui, riconquistando areali
richiamo. appenninici e alpini dai quali erano stati da più
di un secolo scacciati.
Uuuh Uuuh Tra coloro che, come il dottor Alessandrini, con-
Poste le mani accanto alla bocca si mise a ulu- tribuirono concretamente alla salvezza di quella
lare, col sistema dei vecchi “lupari”. allora rarissima specie, mi piace ricordare anche
Fu grande la nostra emozione nel sentire che, da l’allora ministro dell’Agricoltura, l’abruzzese
lontano, dei lupi rispondevano. Lorenzo Natali che, pur prevedendo, come mi
Guardando col binocolo, riuscimmo a scorgere disse, di perdere i voti del suo elettorato, costi-
un branchetto di questi animali che, tra i pini e tuito in gran parte di pastori, mise mano alle
i faggi del fondo del vallone si muovevano cir- prime norme che assicurarono la sopravvivenza
cospetti sulla neve. della specie, fino ad allora minacciata da veleni,
Quello fu il primo, vero, contatto con i lupi della trappole e fucilate.
Majella di cui molti allora favoleggiavano, ma Oggi, dopo decenni, la collaborazione con il
dei quali mai si erano avute notizie concrete. Corpo forestale dello Stato è consolidata e
A questo primo esaltante episodio seguì, nell’e- continua, con grandi vantaggi per la natura
state successiva, tutto un lavorìo teso a d’Italia.
Il Forestale n. 58 - 13