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mammiferi come orso, lupo ed ungulati), cambiamenti climatici, in quanto
in grado quindi di tentare di “sfuggire” alla strettamente dipendenti dall’abbondanza
disgregazione del loro habitat, si di acqua negli strati superficiali del suolo.
troveranno in condizioni di E’ il caso dei querceti planiziali del Bosco di
i i i i “disadattamento”, in quanto sarà per loro Palo (nei dintorni di Roma) e del Parco
impossibile adattarsi in così breve tempo
Lombardo del Ticino (nei pressi di Milano),
c c c c ai nuovi ecosistemi in via di formazione, entrambi localizzati in aree dove il livello
i i i i che potranno ricostituirsi solo nell’arco di della falda freatica si è abbassato a causa
dell’inaridimento del clima. In entrambi i
alcuni secoli. Questo potrebbe essere il
t t t t futuro delle foreste dell’Italia Centrale (più casi si sono verificate ripetute ed estese
a a a a colpite di quelle delle Alpi dai cambiamenti morie di grandi alberi di farnia, cerro e
carpino bianco, che hanno
climatici), uno scenario che
emerge dallo studio
provocato la
m m m m scientifico
realizzato
i i i i dal
l l l l
c c c c
i i i i
t t t t © G. Ferron
n n n n
e e e e
m m m m
a a a a Corpo Le nostre
foreste giocano un
i i i i forestale ruolo importante nella
dello Stato in
b b b b collaborazione con il del carbonio fissato da tutti gli ecosistemi terrestri.
mitigazione dei cambiamenti
climatici, assorbendo più della metà
Dipartimento di Biologia Vegetale
m m m m dell’Università degli Studi “La Sapienza” di frammentazione della foresta.
Roma, e cofinanziato dall’Unione
Considerata la grande velocità e la
Europea. Il progetto, denominato
a a a a BioRefugia, è stato realizzato nell’ambito fortissima inerzia dei fenomeni climatici,
del Programma CONECOFOR (CONtrollo
l’unica possibile risposta per limitare i
c c c c ECOsistemi FORestali), promosso e danni che tali cambiamenti stanno
determinando e produrranno sempre di
coordinato dal Corpo forestale dello
Stato.
I programmi europei di monitoraggio delle più nei prossimi anni alle nostre foreste, è
quella di mettere in atto provvedimenti
foreste (incluso il Programma volti a favorire il loro adattamento. Si tratta
CONECOFOR italiano) indicano un di rafforzare le misure di protezione delle
anticipo medio di 3 giorni ogni 10 anni su aree di rifugio (identificabili con la
tutte le fasi vitali delle principali specie metodologia messa a punto nel progetto
forestali (emissione delle foglie, fioritura e BioRefugia) e dei tipi forestali più
fruttificazione). Negli ultimi 50 anni, quindi, minacciati (foreste planiziali e di alta
tutti i cicli naturali delle foreste hanno
montagna), di istituire reti di aree protette
Il Forestale n. 39/2007 grado di provocare gravi danni specie sulla spinta dei cambiamenti
in grado di favorire la migrazione delle
subito un anticipo di circa 15 giorni, in
climatici ed infine di rafforzare tutti i
all’equilibrio tra le componenti vegetali,
animali e del suolo delle nostre foreste.
programmi di monitoraggio (come il
Negli ultimi anni sono stati osservati i primi
Programma CONECOFOR), per poter
sintomi di un processo di disgregazione in
atto nelle foreste più sensibili ai disporre di un efficace sistema di primo
allarme delle conseguenze in atto.
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