Page 5 - Il Forestale n. 39
P. 5
tutto il continente europeo, ma Corpo forestale dello Stato, l’Italia ha
soprattutto nella sua parte meridionale. potuto dichiarare un assorbimento di
I dati raccolti dal sistema di monitoraggio anidride carbonica da parte delle foreste
delle foreste del Corpo forestale dello 10 volte superiore a quello stimato
Stato (CONECOFOR) indicano che la precedentemente, pari cioè a 10 Mton
deposizione di sostanze azotate all’anno. La quota di assorbimento così c
raggiunge picchi di oltre 30 chilogrammi certificata su solide basi scientifiche
c
c
c
l’anno per ettaro nella zona della Pianura consentirà all’Italia di risparmiare fino a 1 a
Padana, con valori comunque alti in tutte miliardo di Euro nei prossimi 5 anni, a
a
a
le altre aree controllate, provocando nell’ambito delle quote di riduzione delle
anche l’inquinamento delle falde idriche e emissioni di gas serra assegnateci m
nell’ultima Conferenza delle Parti di
Nairobi (2006).
m
m
m
I chiari cambiamenti climatici in atto b
possono però compromettere la
b
b
b
funzionalità delle nostre foreste. E’ stato i
i
i
i
dimostrato che negli ultimi 100-130 anni le a
precipitazioni sono diminuite del 15% in
a
a
a
tutta l'Italia Centro-Meridionale,
soprattutto in primavera ed autunno, m
mentre la temperatura è aumentata di
m
m
m
circa 1,0 °C, con un aumento massimo nel
periodo invernale. Anche l’innevamento e
© B. Petriccione ha subito una drastica riduzione, con una n
e
e
e
diminuzione del 10% dal 1966 ad oggi in
n
n
n
Molte specie di piante potrebbero non sopravvivere ai t
t
t
forti cambiamenti climatici previsti nei prossimi cento i
t
anni. i
i
i
dei corsi d’acqua. Gli studi effettuati c
dimostrano che gli elevati livelli di sostanze
c
c
c
azotate presenti nelle deposizioni l
l
l
l
atmosferiche sono strettamente correlati i
i
i
i
alla perdita di biodiversità tra le specie
vegetali presenti nelle faggete. Le m
concentrazioni di ozono raggiungono poi
m
m
m
picchi preoccupanti, fino a 60-70 parti per a
miliardo, specialmente nel periodo estivo © R. Mistralini a
a
a
e nelle aree meridionali, determinando t
forti danni alla vegetazione forestale. L’Italia è uno dei paesi più vulnerabili a rischio tanto di i
t
t
t
Le nostre foreste giocano un ruolo desertificazione quanto di alluvione. i
i
i
importante nella mitigazione dei c
cambiamenti climatici, assorbendo più
c
c
c
della metà del carbonio fissato da tutti gli tutto l’Emisfero Boreale, registrata i
i
i
i
ecosistemi terrestri. A fronte di soprattutto in primavera ed estate. Le
un’emissione netta nell’atmosfera di circa aree montane più colpite dal
170 Gton negli ultimi 150 anni, le foreste cambiamento climatico sono quindi quelle
hanno assorbito circa 80 Gton, a livello Appenniniche, mentre sulle Alpi il
planetario: quasi il 50% di tutto il carbonio fenomeno è stato e probabilmente sarà
assorbito è metabolizzato dagli molto meno accentuato.
ecosistemi naturali. In Italia, le foreste Nei prossimi cent’anni è prevista una
coprono circa un terzo della superficie progressiva disgregazione degli
nazionale, ma assorbono più del 50% di ecosistemi forestali, dei quali solo poche
tutto il carbonio bloccato dagli ecosistemi componenti potranno migrare in aree più
terrestri. adatte ai mutati scenari climatici, mentre la Il Forestale n. 39/2007
Nel quadro dell’attuazione del Protocollo maggior parte di esse saranno destinate
di Kyoto, grazie ai dati ottenuti all’estinzione, almeno a livello locale. Le
dall’Inventario Nazionale delle Foreste e specie con elevata capacità di
dei Serbatoi di Carbonio condotto dal spostamento (ad esempio i grandi
P Paagg.. 55