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storia e tradizioni
mento continuo di legna, fu la pascoli situati
priorità assoluta dei forestali. nell’ampio fron-
Un lavoro difficile, in considera- te di battaglia
zione del fatto che, anche a seguito che comprende-
della disfatta di Caporetto, va pressoché
l’Esercito italiano fu costretto a l’intero arco al-
raddoppiare gli sforzi per riorga- pino, dallo Stel-
nizzare le difese attestandosi sul vio alla Venezia
Piave. La grave situazione costrin- Giulia.
se ad aumentare anche l’impiego I tagli eseguiti
di legname, per le esigenze dell’e- dalle truppe
sercito, e molti boschi furono rappresentaro-
sacrificati per consentire l’appron- no, per i boschi,
tamento della difesa. un danno di
Molto importante fu la sorveglian- secondaria im-
za che il personale esercitò sulla portanza rispet- Forestali esaminano le devastazioni compiute dalle artiglierie nei boschi
provenienza e l’impiego della to a quelli più dell’Altopiano di Asiago
legna accumulata, ciò per impedire frequenti e più boschi privati che usufruirono di
dei commerci illeciti ai danni delle gravi cagionati dai bombardamen- incentivi a favore della forestazio-
popolazioni e dei combattenti. ti, dagli incendi e dalla costruzio- ne a cui si accompagnava il sup-
Non da meno fu il lavoro di poli- ne d’opere campali che portarono porto del personale tecnico del
zia militare, di supporto ai Reali molto spesso alla distruzione Corpo che coadiuvava e controlla-
Carabinieri, per impedire infiltra- completa di molti boschi. va le operazioni.
zioni del nemico nelle retrovie, nel A questi danni diretti, si aggiunse- Nel periodo che va dal 1919 al
recupero degli sbandati o nel repri- ro quelli indiretti causati da terribi- 1924 furono eseguiti, nelle zone
mere la delinquenza che, approfit- li infezioni alle piante, causate dal- interessate dalle distruzioni belli-
tando del momento critico del l’abbandono e dalla marcescenza che, rimboschimenti per 1.837
paese, poteva prendere il soprav- degli alberi abbattuti dai bombar- ettari.
vento. damenti. Sulle cime che videro il sacrificio
Il personale, del Corpo, già esiguo Un grosso impegno fu anche la di migliaia d’uomini, di differenti
in tempo di pace e in quel momen- riorganizzazione del servizio fore- nazionalità e su cui il cannone
to dimezzato per i richiamati al stale, specialmente nei territori irre- aveva smesso di far sentire il suo
fronte, si prodigò in modo enco- denti che includevano delle vaste lugubre rimbombo di morte, i
miabile a ricoprire tutti gli incari- superfici boscose, cui si doveva Forestali cominciarono a curare,
chi affidatigli, sempre ubbidendo, provvedere tenendo conto sempre con un lavoro lungo e paziente, le
rifuggendo dalla spettacolarità e della cronica limitatezza numerica ferite inferte alla natura dalla follia
dalla richiesta di particolari enco- di personale a disposizione. umana.
mi, com’è stata ed è sua tradizione Gli interventi non si limitarono, Non è certo un caso se da quel
ancor oggi. solamente alle zone demaniali, ma momento la superficie boscosa ita-
Ma il lavoro più difficile venne furono coinvolti nella mobilitazio- liana è aumentata notevolmente
dopo il conflitto, quando furono ne generale della ricostruzione dei
accertati i danni ingentissimi, per boschi e del paesaggio, ma furono tanto che essa, oggi, è superiore a
la loro estensione, nei boschi e nei coinvolti anche i proprietari di quella dell’800, secolo in cui non
vi era la speculazione edilizia, la
cementificazione selvaggia, le
opere di grande impatto ambienta-
le e l’inquinamento.
L’Amministrazione forestale ha
dato molto all’ambiente italiano e
agli italiani, nei momenti di mag-
gior bisogno, e forse meriterebbe
maggiore considerazione.
Meritano considerazione e rispetto
tutti i suoi componenti: quelli
d’oggi, quelli del passato e i caduti
che indossavano l’uniforme dello
Stato italiano per difendere il
suolo patrio e la sua inestimabile
bellezza.
Reticolati costruiti con pali in legno e filo spinato CLAUDIO SANCHIOLI
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