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S’intrecciarono con quelli
di Falcone e Borsellino
i destini dei Capitani Basile e
D’Aleo. A fianco: il volume
su D’Aleo scritto dal nipote
con Valentina Rigano e una
pagina del Calendario Storico
dell’Arma 2014 dedicata alle
vittime della mafia. A fronte:
il Capitano Emanuele Basile
lavorato al suo fianco, ma scegliendo di onorarne la me- collaboratori, uccidendo
moria semplicemente camminando sui suoi passi. sul col po questi ultimi e
Cosa si siano detti, di cosa abbiano parlato i tre militari lascian do il loro Coman-
nel breve viaggio da Monreale a Palermo lo hanno imma- dante, cresciuto in un quartiere romano col sogno di
ginato con verosimile fantasia il nipote dell’ufficiale Marco vestire la maglia della Lazio, accantonato in favore di una
D’Aleo – figlio del fratello di Mario, Antonino, e anch’egli ben più impegnativa divisa, a un’agonia che la corsa in
Capitano dell’Arma, attualmente al comando della Com- ospedale non fu in grado di arrestare.
pagnia di Busto Arstizio – e la moglie Valentina Rigano, Sognava una carriera da medico, invece, il tarantino Ema-
giornalista per l’ANSA e non solo, nel volume Per sempre nuele Basile, che prima di entrare all’Accademia di Modena
fedele, pubblicato perché di uomini come Mario D’Aleo, aveva già sostenuto il test d’ingresso alla facoltà di Medicina
Emanuele Basile e i numerosi altri che hanno messo il e superato con successo il primo, temutissimo scoglio:
Dovere sopra ogni cosa, non si appanni la memoria. Ave- l’esame di Anatomia. Il suo innato desiderio di giustizia,
vano parlato di indagini, forse, ché nella Sicilia degli anni la sua insofferenza nei confronti di ogni forma di prevari-
Ottanta non c’era Carabiniere che smettesse mai di sentirsi cazione, però, lo avevano spinto a cambiare rotta, lui che
tale. O magari no. Magari si erano fatti prendere dal clima era nato in una città di mare, puntando dritta la sua prua
rilassato di una sera strappata al lavoro per scherzare sulle verso il Dovere. Si sarebbe laureato in Giurisprudenza,
ultime del campionato di calcio, o per commentare il come molti ufficiali dell’Arma, se a falciare la sua giovane
menu che la signorina Fiamma aveva annunciato al “suo” vita non ci avessero pensato quei clan di cui era deciso a
Capitano. Piccole cose di trascurabile importanza che si minare dalle fondamenta il potere.
rivelano indispensabili solo quando ci vengono inaspetta- L’aria era dolce e l’atmosfera gioiosa, quella domenica di
tamente strappate, in una sera profumata d’estate. maggio del 1980 in cui il Capitano Basile stava rientrando
A strapparle ai tre carabinieri ci pensò un commando ar- dopo aver partecipato ai festeggiamenti in onore del San-
rivato con una Fiat 131 color arancione che in seguito sa- tissimo Crocifisso, Patrono di Monreale. Accanto a lui la
rebbe stata rinvenuta, parzialmente carbonizzata, nella vi- moglie Silvana, in braccio la figlioletta Barbara, quattro
cina via Angelitti. Numerosi i colpi d’arma da fuoco, corta anni e una testa ciondolante per il troppo sonno. La fa-
e lunga, che ferirono a morte il Capitano D’Aleo e i suoi miglia si trovava nei pressi della Caserma quando tre
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