Page 5 - Bullismo
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• Put down → inviare ad un gruppo di persone dei messaggi, pettegolezzi dal
contenuto dannoso, crudele o falso riguardanti la vittima. Consiste altresì nel
pubblicare online tali materiali per danneggiare reputazione e legami affettivi della
stessa. Possiamo tradurre il termine inglese con la parola “denigrazione”. Ad essere
attaccata non è la persona per come realmente è, quanto invece la sua reputazione agli
occhi degli altri;
• Masquerade (impersonificazione) → rubare l’identità online della vittima, violando
il suo account o creandone uno falso. Tale account viene poi utilizzato per spedire o
pubblicare materiale che possa rovinare l’immagine della vittima, metterla in
pericolo, danneggiarne la reputazione o creare problemi di vario tipo. È quindi una
vera e propria sostituzione di persona;
• Exposure → inviare o pubblicare materiale sulla vittima, contenente informazioni
sensibili, imbarazzanti o private, senza che questa abbia la possibilità di porvi
rimedio. Le informazioni sono inventate o estorte, ma non rivelate direttamente dalla
vittima stessa, elemento che contraddistingue l’”exposure” rispetto al “trickery”;
• Trickery → svelare o scoprire con l'inganno i segreti di qualcuno, divulgare
informazioni imbarazzanti, oppure diffondere immagini intime o a contenuto
sessuale tramite internet o tramite cellulari. Include la spedizione o pubblicazione di
messaggi privati scritti dalla vittima. È una forma di inganno percepita come
particolarmente crudele perché vissuta dalla vittima come un vero e proprio
tradimento affettivo. Prima si conquista la fiducia della vittima, con lo scopo di
convincerla a confidarsi, e poi si condivide le
informazioni/immagini/video/messaggi con gruppi di altre persone;
• Exclusion → escludere qualcuno da un gruppo on line, come ad esempio una "lista
di amici", una chat o un gruppo interattivo. Tale esclusione è compiuta con
determinazione ed intenzionalità.
• Cyberstalking → inviare ripetutamente messaggi che includono minacce di violenza
o altamente intimidatori. Consiste altresì nell’attuare comportamenti online che
possano provocare nella vittima preoccupazioni rispetto alla propria incolumità
fisica. Spesso il cyberstalking sfocia in episodi di aggressioni fisiche;
• Cyberbashing o “Happy Slapping” → tale modalità di cyberbullying inizia nella vita
reale. La vittima viene aggredita o molestata mentre gli altri riprendono la scena con
videotelefono, macchina fotografica o videocamera, con il fine di mostrare
l’aggressione ad amici o di diffonderla. Quindi il secondo passaggio continua con una
violenza con caratteristiche tipicamente online. Le immagini vengono diffuse tramite
internet, visualizzate o condivise.