Page 28 - Calendario 2005
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I l signorCusumano era un gran
galantomo.Chiamato al telefono il
nipote e fattosi sostituire da lui
in negozio,una mezzorata
dopo era sulla jeep dei
carabineri.L’ultimo
tratto di strata che
dovettero farsi a pedi servì
al maresciallo e a Cusumano
perpisare le parole che dovivano adoperare con 1 G s. Eligio
2 V s. Bibiana
Ciccino.La casa aviva porta e finestre inserrate,come al solito,mentre
3 S s. Francesco Saverio
l’orto appariva sempre più abbannunato.Il maresciallo si fermò davanti al 4D s. Barbara
cancelletto della palizzata che era accostato e chiamò:“Ciccino! Io sono! 5 L s. Saba
6 M s. Nicola di Bari
Vengo con un amico!” La porta si raprì subito,quasi che Ciccino non
7 M s. Ambrogio di Milano
aspittasse altro che quella chiamata.L’omo apparse sulla soglia,taliò a 8G Immacolata Concezione
longo l’orafo,sospettoso,ma dopo si persuase e si fece da parte. “Trasite”. La 9 V s. Siro
10 S Beata V. di Loreto
giornata era chiara,senza una nuvola,e perciò nella cammara c’era più luce
11 D s. Damaso
dell’altra volta. “Assittatevi”- disse Ciccino.Andò a pigliare il fiasco e tre 12 L s. Giovanna Francesca
bicchieri.Versò.Le mani gli tremavano,tradivano la sua tensione,la di Chantal
13 M s. Lucia
bruciante attesa di ciò che gli avrebbero rivelato i due òmini,ma non fece
14 M s. Pompeo
domande. “Questo signore che ti ho portato”- attaccò il maresciallo- “è 15 G s. Silvia
l’orafo del paìsi, si chiama…” “Lo conosco”- interruppe 16 V s. Adone
17 S s. Lazzaro
Ciccino. “Meglio accussì. Dunque, circa due anni fa, la
18 D s. Quinto
povera signora Marta gli portò nel negozio il 19 L s. Dario
medaglione per farlo puliziare di dintra e di fora. Te 20 M s. Tolomeo
l’aveva detto?” “Me lo disse”- fece Ciccino. “E ora è meglio 2 1 M s. Glicerio
22 G s. Francesca Cabrini
che parla il signor Cusumano”- disse il maresciallo. “Per
23 V s. Vittoria
puliziarlo di dintra”- principiò l’orefice taliando a 24 S s. Adele
Ciccino-“levai la vostra fotografia e la posai sul banco. 25 D Natale di Gesù
26 L s. Stefano
Mentre travagliavo, la bottiglietta con l’acido si
27 M s. Giovanni ev.
rovesciò e l’abbrusciò. Non mi parse una cosa grave. 28 M ss.Innocenti
Ritagliai da un’altra foto la faccia di un amico che 29 G s. Tommaso Becket
di Canterbury
avevo prima di trasferirmi a Belcolle e l’infilai nel medaglione. Quando la
30 V s. Ilaria
signora Marta sarebbe passata a ritirarlo, l’avrei avvertita della 3 1 S s. Silvestro
sostituzione. Però a ritirare il medaglione venne vostro cognato e per Sacra Famiglia
disgrazia nel negozio in quel momento c’era mio nipote che non sapeva
niente della sostituzione. Dopo, la cosa mi passò di mente. Ecco, questo è
quanto. Ed è la pura e semplice verità”.Ora Ciccino li taliava fisso e pariva un
pugilesonato.L’occhisbarracati,la bocca mezza aperta,ogni tanto scoteva la
testa come perscrollare da sé quelle parole che l’avivano colpito come pugni.Il maresciallo posò sul tavolo il
medaglione aperto,dintra non c’era nessuna foto. “Ora ci puoi rimettere la tua”- disse.Ciccino pigliò il
medaglione,lo strinse,lo baciò.E poi,all’improvviso,si mise a piangere in silenzio.
Ma era un pianto liberatorio,erano lagrime di felicità.Il maresciallo fece
un gesto all’orafo. Si susirono e niscero dalla casa in silenzio.Solo dopo la
curva del viottolo il maresciallo parlò. “Grazie”- disse semplicemente-
“Lei è un omo generoso”. “Ma ci avrà creduto alla storia dell’acido e della
foto sostituita?”- spiò Cusumano dubitoso.“Stia tranquillo. Ci ha
creduto perché voleva crederci. D’altra parte la storia che abbiamo
inventato era semplice e plausibilissima ed è servita a ridare la pace a
quel poviro disgraziato”. “Ma non sapremo mai chi era quel picciotto di
cui Marta teneva la foto”. “E che importanza ha, ormai?” Importante
era stato certamente perMarta,ma era morta e si era portata
appresso il suo segreto,la sua storia.Sacrilego e crudele scoperchiare
le tombe perpura curiosità.Il maresciallo respirò a fondo l’aria fine.
“E’ proprio una splendida giornata”- disse.