Page 8 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA









            punto l’intero dispositivo dell’Arma era impegnato e il
            Citerni, constatata la pressione più critica sulla propria
            destra, inviò la IV Banda a sostegno della I. Il Vadalà
            dispose in linea la 7a compagnia del Capitano Benedicti,
            l’8a del collega Ugo De Carolis di rincalzo, e lasciò il
            proprio plotone comando al Citerni, come unica riserva.
            La IV Banda perse 3 carabinieri, feriti gravemente, e
            dovette reagire ad un tentativo di aggiramento sulla de-
            stra, ponendo la 7a a sostegno della 2a compagnia. Re-
            spinta la puntata avversaria, Vadalà ricevette ordine di
            assumere il comando del complesso costituito da I e IV
            Banda, coadiuvato dal Capitano Serranti, suo vice-co-
            mandante. Questi cadrà nel 2° conflitto mondiale alla
            testa del I Gruppo CC.RR. mobilitato, a Culqualber. La
            resistenza etiope fu tenace, ma le Bande CC.RR. riu-
            scirono a compiere dei progressi, fino ad occupare l’alveo
            di un affluente del Giarer ove sistemarono la linea di
            difesa I e IV Banda, quest’ultima schierata sulla destra.
            Fu in questa fase che cadde il Capitano Bonsignore,
            mentre guidava l’assalto ai bunkers. Ferito al fianco gra-
            vemente, rifiutò le cure e continuò a incitare gli uomini,
            fino a che non venne colpito una seconda volta e ab-
            battuto.  Agrigentino,  era  un  veterano  della  Grande
            Guerra, cui aveva partecipato sul fronte albanese, otte-
            nendo una croce di guerra al valor militare al ponte di  Costretti nei rifugi, gli Etiopi continuarono a far fuoco
            Kuci, nei giorni 28 e 29 luglio, ove riusciva a fornire  e fu necessario bonificare i ricoveri uno per volta con
            aiuto  ad  una  pattuglia  di  arditi rimasta  isolata,  e  un  scontri ravvicinati, utilizzando bombe a mano, fascine
            bronzo  per  il  fatto  d’arme  di  Biesciova  dal  22  al  24  di legna incendiate, taniche e bottiglie di benzina. Nelle
            agosto 1918, quando aveva guidato l’assalto del plotone  relazioni vennero citati il Maresciallo Maggiore Spano,
            affidatogli, occupando una posizione nemica dopo tre      della I Banda, abile lanciatore di bombe a mano, e il
            giorni di scontri, riuscendo a mantenerne il possesso.  parigrado Rugani che si dimostrò preciso tiratore ab-
            Nel 1920 transitò nell’Arma col grado di tenente e fu   battendo gli Etiopi man mano che erano costretti dalle
            destinato  ai  reparti  mobili  in  Sicilia.  A  Cianciana  e  fiamme e dal fumo ad uscire all’aperto.
            Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, dal    Anche la III Banda si fece sotto, impegnando un com-
            febbraio all’agosto del 1927, contribuì a sgominare due  battimento con bombe a mano e armi bianche e con-
            bande di briganti e all’arresto di 121 malviventi, otte-  quistando la prima linea di trinceramenti. Quindi, con-
            nendo 2 Encomi Solenni dal Comando Generale. Capi-      statato il reiterarsi in profondità della difesa, il Maggiore
            tano nel 1933, ebbe il comando della Compagnia di       Crocesi dovette ordinare un secondo attacco. A questo
            Ozieri (SS) e nel dicembre 1935 giunse a Camerino,      punto, superato anche questo ostacolo, si svelò una terza
            da cui partì per l’Africa volontario. Era assai amato dai  linea di ricoveri sulla sommità dell’altura che dominava
            suoi uomini che ricorderanno con commozione il co-      il Giarer. Un altro attacco contrastato da violento fuoco
            raggio che seppe dimostrare più volte.                  vide cadere feriti a morte il Vicebrigadiere Romeo Mu-



            8 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VII
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