Page 10 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA
GUNU GADU, OLIO SU TELA DI CLEMENTE TAFURI
(MUSEO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI)
una volta si trattava di snidare il nemico con il fuoco di di sconfitta e riponevano ogni speranza nel combattere
fascine e bottiglie di benzina e fra i tanti abbattuti nel- nel modo più feroce e deciso.
l’atto di sfuggire alle fiamme, finalmente, si presentò Fra i 22 caduti dell’Arma ebbero la medaglia d’oro il
un uomo, coperto da una pelle di leone, probabilmente Capitano Bonsignore – originario di Messina – e il
un capo, stralunato, con le braccia al cielo, che s’ingi- Carabiniere Vittoriano Cimarrusti, di Adelfia (BA)
nocchiò a baciare ripetutamente il suolo. Immediata- che, benché ferito gravemente al braccio da pallottola
mente catturato, gli uomini della IV Banda lo condus- esplosiva, era tornato a combattere con l’arto fasciato
sero presso il comando della Colonna. I carabinieri e appeso al collo, utilizzando il fucile e le bombe a
testimoniarono del valore disperato dell’avversario: gli mano fino a quando non era stato colpito a morte.
Etiopi sparavano fino all’ultimo, tentando la fuga solo Del Cimarrusti i congiunti conservano due missive: la
quando i carabinieri erano così vicini da non poter avere prima è datata 30 marzo 1936, la seconda risale a due
scampo. Il 90% rimase ferito o ucciso e si contarono al- giorni prima della morte e per ironia del destino partì
meno 600 cadaveri, fra i quali alcuni capi. Probabil- per l’Italia 5 giorni dopo la sua morte. Nella prima il fi-
mente, consapevoli delle proprie costumanze di guerra, glio scrisse alla madre rassicurandola sulla salute, che
non si attendevano – erroneamente – quartiere in caso definiva “ottima”; si raccomandava che con i risparmi
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