Page 10 - Notiziario 2018-3
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PAGINE DI STORIA













            in premio un orologio d’oro con le cifre reali.
            Ai sovrani stranieri che giungevano in visita ufficiale in
            Italia erano riservati gli stessi onori: scorta a cavallo e
            custodia degli appartamenti loro assegnati erano affidati
            allo squadrone.
            Così in occasione della visita di Francesco Giuseppe a
            Verona e Padova nel 1875 (Roma era da escludere per
            non suscitare le ire del papa) erano partiti dalla capitale
            e da Napoli il comandante, un ufficiale, sette sottufficiali
            e 38 appuntati e corazzieri.
            Nello stesso anno i corazzieri avevano prestato servizio
            a Milano presso l'imperatore di Germania, che come
            segno di apprezzamento aveva accordato a due sottufficiali
            e a sei corazzieri altrettante decorazioni ed aveva dato
            mille lire da dividere tra tutti i corazzieri della scorta
            che, con molta signorilità, preferirono donarle in bene-
            ficenza. Un’analoga concessione di decorazioni venne
            poi ripetuta dal nuovo imperatore, Guglielmo II, in oc-
            casione di una sua visita in Italia nel 1893.
            Un’altra occasione di notevole impegno per lo squadrone
            era  rappresentata  dalla  presenza  del  re  alle  grandi
            manovre, presenza tutt'altro che formale dato che Um-
            berto, come in genere i Savoia, si considerava anzitutto
            il comandante dell'Esercito.
            Si trattava di un impegno, quello della scorta, che si
            prolungava per diversi giorni e comportava una lunga
            permanenza in sella nel cuore dell'estate.
            Alle grandi manovre del luglio 1887, lo squadrone era
            presente con il comandante, tre tenenti, cinquantasei
            sottufficiali e corazzieri montati e dodici a piedi, con
            quarantotto cavalli di truppa oltre a quelli degli ufficiali,
            avendo  lasciato  a  Roma  soltanto  un  maresciallo  e
            ventisei tra sottufficiali e corazzieri.
            Gli elementi appiedati dovevano servire per sostituire,
            a cavallo, altri elementi resisi indisponibili e per eventuali
            servizi di guardia.
            La tenuta prescritta per i giorni di manovra era quella
            di  marcia,  senza  corazza,  composta  da  elmo  senza
                                                                      CORAZZIERE
            criniera, giubba, tracolla e pantaloni bigi, riservando la  IN GRANDE
            corazza, la criniera, i guanti con le prolunghe e la gual-  TENUTA (1876)



            10 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO III
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