Page 2 - Forestale N. 74 maggio - giugno 2013
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EDITORIALE



          I reati ambientali corrono sul web


             e strade del crimine ambientale  si spostano verso nuove rotte e sbarcano sul web. E così il
             Corpo forestale si aggiorna e persegue i reati e cerca di prevenirli lì dove essi vengono com-
          L messi.
          Un settore rilevante ormai quello dell’ecomafia con un fatturato di 16,7 miliardi di euro, 34.120
          reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri. Aumentano i clan coinvolti, passando
          da 296 a 302, quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose che passano da 6 a 25, sal-
          gono gli incendi boschivi, cresce l’incidenza dell'abusivismo edilizio e soprattutto la piaga della
          corruzione con il raddoppio delle denunce e degli arresti. Non si tratta più di reati di serie B e
          già da tempo non lo sono nella percezione dei cittadini sempre più attenti e preoccupati della
          sicurezza ambientale ed agroalimentare.
          “Va sviluppata la più attenta vigilanza da parte delle istituzioni affinché, attraverso il ricorso a tutti
          i più efficaci mezzi di indagine e coordinamento investigativo, sia assicurato il massimo contra-
          sto delle attività illecite contro l’ambiente” ha affermato recentemente il Presidente della
          Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio in occasione del rapporto Ecomafia 2013 di
          Legambiente.
          In questo contesto utile ed unica nel suo genere in Europa può essere considerata l’iniziativa
          recentemente varata dal Corpo forestale del Codice di autoregolamentazione per la vendita su
          internet di specie animali e vegetali in via d’estinzione proprio per prevenire e reprimere il traf-
          fico illecito in questo settore che sembra in crescente diffusione. Così come prezioso è l’uso delle
          indagini scientifiche nell’accertamento dei reati di incendio boschivo o le banche dati per la let-
          tura e interpretazione del territorio, solo per fare qualche esempio di tecnologie impiegate dalla
          Forestale contro i reati ambientali.
          Ma è nella partecipazione attiva di tutti i cittadini che si potrà concretizzare una solida alleanza
          per l’affermazione della legalità ambientale.
          Ecco allora l’utilizzo, secondo le più recenti direttive governative, dei social media nell’attività di
          informazione e comunicazione istituzionale nonché di educazione ambientale. Il Corpo foresta-
          le ha infatti attivato i profili ufficiali dei principali social media con lo scopo di raggiungere con
          la propria informazione i cittadini in modo più veloce e diretto e al contempo di svolgere un’a-
          zione di educazione primo strumento nella prevenzione degli illeciti e nella formazione di una
          coscienza comune più attenta e responsabile verso questi temi.
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