Page 7 - Forestale N. 48 gennaio - febbraio 2009
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AREE PROTETTE / Salina di Cervia
TRENT’ANNI
DI TUTELA La Salina compie
gli anni e anche
nelle giornate
a galaverna copre i rami delle tamerici e dei pru- più fredde dell’anno
gnoli, gli unici alberelli che sopravvivono
nell’ambiente estremo della salina. I canali di rimane un paradiso
L acqua dolce sono ghiacciati e la nebbiolina fatica per i birdwatchers
ad alzarsi mentre il termometro segna meno sette e ci
avviamo con i Forestali a fare un giro di perlustrazione di Gabriele Salari
alla vigilia dell’Epifania. Potrebbe essere Scandinavia e
invece si presenta così la Salina di Cervia in queste gior-
nate di freddo polare. Gli Etruschi avevano intuito già la
possibilità di sfruttare il sale che si depositava e i Romani
avviarono poi la Salina che ha continuato la sua attività
in maniera artigianale fino al 1959, con il sistema della
raccolta multipla, e poi industrialmente fino al 2000.
“Oggi che la produzione non avviene più a scopo indu-
striale, l’avifauna può trarre giovamento dal minore
disturbo: il nostro ruolo rimane quello di conciliare le
esigenze della conservazione con il ciclo produttivo che
caratterizza questo ambiente” spiega Giovanni Nobili,
responsabile dell’Ufficio territoriale per la biodiversità di
Punta Marina mentre percorriamo gli argini con la
Panda. Per questo i Forestali creano isolotti per la nidi-
ficazione dell’avocetta e del fraticello, inoltre mettono a
dimora tamerici e prugnoli, garantendo la schermatura
dei percorsi di visita. Si alzano in volo di continuo airo-
ni bianchi che si perdono in questo paesaggio ovattato
dove il salicornieto è bianco anch’esso di galaverna. Ci © G. Salari
fermiamo ad una delle tante garitte che costeggiano la
salina e che una volta erano presidiate dai finanzieri che
proteggevano il sale, risorsa preziosa. Un guizzo velocissimo blu e arancione, è il martin pescatore
che fa la sua comparsa sulla scena. In lontananza vediamo una macchia rosa, sono i fenicotteri, circa
1.200 in questo momento. Un centinaio di volpoche e circa 200 avocette sono le altre specie rap-
Endemismi veneti
N ell’area protetta si trovano oltre al limionio, alla salicornia fruticosa e a quella europea, due
interessanti endemismi veneti: la salicornia veneta e l’apocino veneto (Trachomitum vene-
tum). La prima è una specie di interesse comunitario prioritaria di conservazione e si trova
in ambienti salini ed umidi con coperture limitate, non sopporta infatti sommersioni prolungate,
soprattutto nella fase riproduttiva. Entrambe le specie sono endemiche della Laguna Veneto-Friulana
e del Delta del Po.
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