Page 18 - Il Forestale N. 44 marzo - aprile 2008
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ness” e “wildlife” che non trovano corrispettivo  insegnarmi, e per non scoprire, in punto di
          in italiano. A rendere popolare quest’ultima  morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere
          parola fu il Wwf che dal 1990 ha cambiato acro-  quella che non era una vita, a meno che non
          nimo in tutto il mondo, eccetto che negli Stati  fosse assolutamente necessario. Volevo vivere
          Uniti e in Canada. Da “World wildlife fund” è  profondamente, e succhiare tutto il midollo di
          diventato “World wide fund for nature” proprio  essa, vivere da gagliardo, spartano, tanto da
          perchè la natura e non la vita selvaggia veniva  distruggere tutto ciò che non fosse vita”.
          considerato ormai l’obiettivo dell’azione associa-  Il bosco diventa, luogo dell’anima e della con-
          tiva. Fu lo scrittore Henry David Thoureau, con  templazione, desiderio di realtà interiore,
          il suo “Walden”, ad affascinare migliaia di ame-  lontano dai propri contemporanei così indaffa-
          ricani già all’inizio del secolo scorso con questi  rati a ricercare beni materiali e sempre affannati
          discorsi. Thoureau, ecologista anti litteram, spie-  nell’effimero senza accenni di risposte o dubbi
          gava come nel bosco si trovi la pace e una vita  di fronte a quesiti come sul senso ultimo della
          tranquilla, senza i fronzoli della modernità. Il  vita. Thoureau sceglie il bosco, perché crede in
          libro racconta un anno di vita solitaria nella cam-  fondo, che certe verità quelle più vere, si trovi-
          pagna del Massachusetts che l’autore trascorse  no soltanto “lontano” e che soprattutto vadano
          fra il marzo del 1845 e il settembre del 1847, ma  ricercate lucidamente in solitudine. Voluta ma
          anche commenti sulla vita politica e sociale, pre-  che può essere fatale.
          senti poi nel suo “Disobbedienza civile”, testo di  Il protagonista di “Into the wild” fa lo stesso e,
          riferimento di più generazioni di pacifisti.  infatti, nel film lo si vede più volte intento nella
          “Andai nei boschi perché desideravo vivere con  lettura dei libri di Thoureau, ma anche di quelli
          saggezza” scrive Thoureau, “per affrontare solo  di Tolstoi e Jack London, altre pietre miliari di
          i fatti essenziali della vita, e per vedere se non  una letteratura che ha fatto della ricerca della
          fossi capace di imparare quanto essa aveva da  natura la sua ispirazione principale.



          Nelle immagini il protagonista
          del film “Into the wild”.














          Libri da leggere

            l libro da cui è tratto il film  “Into the wild”
            si intitola in italiano “Nelle terre estreme”
         I (Corbaccio, 2008, 267 pagine, 16,60 euro)
          ed è di Jon Krakauer. “Sulla Strada” di Jack
          Kerouac è pubblicato in Italia da Mondadori
          (1995, 7,80 euro).
          “Caos Calmo” (Bompiani, 2007, 451 pagine,
          17,50 euro), invece, è un romanzo di Sandro
          Veronesi.
          “Walden.Vita nel bosco” (246 pagine, 2005, 17
          euro) di Henry David Thoureau è pubblicato                                         © Bim film
          da Donzelli.
                                                                         Il Forestale n. 44 - 19
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