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IL DEGRADO AMBIENTALE METTE A DURA PROVA LA SOPRAVVIVENZA DEL PICCOLO
CROSTACEO
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g g g g Approvato il Progetto “LIFE NATURA” a sopravvivenza di questa specie molto
delicata. La pesca indiscriminata, poi,
favore del ripopolamento e della gestione
e e e e dell’Austropotamobius pallipes effettuata anche nelle aree protette,
nonostante l’intensificarsi dei controlli, ha
di Fabiana Costanzi
t t t t bita i fiumi dell’Appennino un’altra ridotto ulteriormente il rinnovamento delle
popolazioni locali. Infine l’introduzione nelle
o o o o A ambientale. Ma questi sempre più acque europee di specie alloctone di
vittima dell’inquinamento
gamberi con maggiori capacità riproduttive,
r r r r rari inquilini delle nostre acque, vengono di adattabilità di allevamento e con una
minacciati anche da pericolose invasioni di
crescita più veloce, ha costituito negli anni
p p p p specie estranee e da bracconieri senza la minaccia più seria alla conservazione
scrupoli. Stiamo parlando del tipico
dell’Austropotamobius pallipes. Questa
gambero di fiume, scientificamente: invasione di gamberi esotici, rintracciabili
Austropotamobius pallipes, specie
nelle specie Astacus leptodactylus,
a a a a autoctona di gambero d’acqua dolce Orconectes limosus e Procambarus clarkii
(o gambero rosso della Louisiana), ha per
presente esclusivamente nei fiumi del
d d d d nostro Appennino,che sta lentamente di più introdotto numerose malattie
estinguendosi.
decimando le popolazioni autoctone.
L’inquinamento delle acque, soprattutto a Ora il pregiato crostaceo grazie alla L.R. n.
a a a a carico dei fiumi di medio e basso corso e 50 del 1993 “tutela della fauna cosiddetta
dei tratti torrentizi e gli interventi di
minore”, è il protagonista di un “Progetto
n n n n canalizzazione condotti senza alcuna Life Natura”, che vede coinvolte l’Unione
Europea e ben sette province dell’Italia
considerazione per le componenti
centrale (L’Aquila, Chieti, Pescara, Teramo,
biologiche, hanno generato un progressivo
u u u u degrado ambientale che è incompatibile Campobasso, Ascoli Piceno ed Isernia), il
cui scopo è il ripopolamento e la gestione
con la
a a a a della specie. L’area trattata dunque è il
fronte adriatico dell’Appennino
f f f f centrale, che annovera i principali
rilievi della catena montuosa e
costituisce una delle riserve
d’acqua migliore fra quelle
italiane. L’area, inoltre, è
caratterizzata dalla
presenza di parchi
regionali e nazionali
(Parco Nazionale
d’Abruzzo, Parco
Nazionale del Gran
Il Forestale n. 24/2004 CSF/Rieti statali e regionali e di oasi
Sasso-Monti della Laga,
Parco nazionale della
Majella, Parco Regionale
Sirente-Velino), di riserve
Questa specie è assai delicata ed è presente esclusivamente nei fiumi
dell’Appennino. naturali. Dopo un’attenta ricerca
della documentazione
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