Page 10 - Calendario 2011
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Aprile



                                                    16  S  s. Maria B. Soubirous
                                                    17  D  s. Roberto confessore
                                                    18  L  s. Eleuterio
                         1  V  s. Ugo               19  M  s. Espedito
                         2  S  s. Francesco di Paola  20  M  s. Agnese
                         3  D  s. Pancrazio         21  G  s. Anselmo
                         4  L  s. Isidoro           22  V  s. Teodoro
                         5  M  s.Vincenzo Ferrari   23  S  s. Giorgio
                         6  M  s. Marcellino        24  D  Pasqua di Resurrezione del Signore
                         7  G  s. GiovanniB.delaSalle  25  L  dell’Angelo
                         8  V  s. Gualtiero               s. Marco ev.
                         9  S  s. Maria di Cleofe           Ann. della Liberazione
                        10  D  s. Terenzio          26  M  s. Anacleto
                        11  L  s. Stanislao         27  M  s. Zita
                        12  M  s. Zenone            28  G  s. Pietro Chanel
                        13  M  s. Martino Papa      29  V  s. Caterina da Siena
                        14  G  s. Massimo           30  S  s. Pio V - Anniv. della Carica
                        15  V  s. Abbondio                  di Pastrengo (1848)























                                                                                                                                                                                                                                                         (Tempera di Michele Bisi)




                                                                                                                                                                                         A difesa dello Stato, contro le sovversioni

                                                                                                                                                                                    L      o spirito riformistico, che aveva investito l’Europa nel 1821, si era appena sopito nel decennio suc-

                                                                                                                                                                                         cessivo. Ad esso fornì nuova linfa, nel 1834, il movimento repubblicano, attivo clandestinamente al-
                                                                                                                                                                                         l’interno dello Stato Sardo e, in maniera più incisiva, nei territori confinanti con il Piemonte. Erano
                                                                                                                                                                                         gli anni in cui l’abate Vincenzo Gioberti, già cappellano di corte, veniva condannato all’esilio per le
                                                                                                                                                                                         sue idee progressiste mentre sulla scena politica faceva la sua apparizione Giuseppe Mazzini con la
                                                                                                                                                                                         «Giovine Italia», da lui fondata nel 1831 a Marsiglia per conseguire con la rivoluzione la Repubblica
                                                                                                                                                                                         unitaria. Per contrastare l’azione del movimento insurrezionale furono molto attive le Stazioni del
                                                                                                                                                                                         Corpo dei Carabinieri Reali dislocate lungo l’arco alpino occidentale. Le loro relazioni, frequenti e
                                                                                                                                                                                         dettagliate, consentirono al Comandante Generale Luigi Maria Richieri di Montichieri di tenere co-
                                                                                                                                                                                         stantemente informate le autorità di Governo sulle mosse dei rivoluzionari, che intanto si erano orga-
                                                                                                                                                                                         nizzati militarmente per attaccare con quattro colonne la frontiera col Piemonte dal lato della Sa-
                                                                                                                                                                                         voia. Per l’occasione venne ingaggiato da Mazzini il Generale Girolamo Ramorino, che alla fine del
                                                                                                                                                                                         gennaio 1834 era pronto ad invadere la Savoia alla testa di oltre 1.500 uomini, tra fuorusciti e nume-
                                                                                                                                                                                         rosi svizzeri, polacchi e francesi. Una delle colonne, che doveva muovere da Ginevra, venne però tem-
                                                                                                                                                                                         pestivamente dispersa per intervento delle autorità locali, grazie alle informazioni fornite dai Cara-
                                                                                                                                                                                         binieri, che nel frattempo erano riusciti ad infiltrare tra i congiurati propri emissari, la cui opera si rive-
                                                                                                                                                                                         lò determinante sul piano informativo. Un’altra colonna si mosse la sera del 1° febbraio, guidata dal
                                                                                                                                                                                         Ramorino e dallo stesso Mazzini. Il fallimento della sperata, contemporanea sollevazione delle popola-
                                                                                                                                                                                         zioni e la barriera opposta dai Carabinieri nei punti di obbligato passaggio decretarono l’insuccesso del-
                                                                                                                                                                                         l’invasione. Unico risultato ottenuto dagli insorti, il 3 febbraio 1834, fu l’aggressione al Carabiniere
                                                                                                                                                                                         Giovanni Battista Scapaccino, sorpreso da una turba di rivoltosi mentre tornava all’imbrunire da una
                                                                                                                                                                                         missione esplorativa a cavallo. Rifiutatosi di rinnegare il suo giuramento di fedeltà alle Istituzioni, ven-
                                                                                                                                                                                         ne vilmente ucciso. Fu il primo Carabiniere ad essere decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militrare.
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