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EDITORIALE
vrei voluto aprire l’editoriale
con l’animo alleggerito
Adalle migliorate prospettive
della crisi generata dalla pandemia,
non posso, invece, non rivolgere il
pensiero, con ben altro spirito, ad
una nuova sciagura di portata globa-
le ossia il conflitto in atto nella vici-
na Ucraina.
Nessuno avrebbe pensato
possibile il ritorno agli orrori del
passato, considerando il luminoso
cammino di pace e di progresso
degli ultimi settanta anni di storia
dell’Europa, culla di civiltà, di cultura
e generatrice di valori di umanità e
di solidarietà.
Dobbiamo, quindi, sperare sull’irrinunciabile prevalenza della ragione su
ogni altro interesse e confidare nel migliore esito delle attività diplomatiche in
corso, perché si ponga al più presto fine alle sofferenze, soprattutto dei più
deboli, e si evitino ulteriori perdite umane.
Il primo numero dell’anno propone gli interventi del Comandante della
Scuola, del Comandante Generale e del Ministro della Difesa nel corso della
cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno Accademico, svoltasi l’8 febbraio scorso,
alla presenza di alte cariche dello Stato, tra cui i Sottosegretari di Stato
all’Interno e alla Difesa e i Presidenti delle Commissioni Difesa del Senato e
della Camera dei Deputati.
Dopo la mia sommaria illustrazione degli aspetti salienti dell’attività formativa
dell’Istituto e la presentazione di nuove iniziative, il Comandante Generale ha propo-
sto una serie di riflessioni sui valori, come, tra gli altri, quelli del rispetto, della pros-
simità e della solidarietà, che costituiscono la bussola etica dell’agire di ogni
Carabiniere, soffermandosi, con particolare riferimento ai frequentatori dei
corsi, sulla necessità di una sentita assunzione di consapevolezza del ruolo nella
futura veste del Comandante e delle connesse altissime responsabilità, il cui eserci-
zio deve essere sorretto da forza morale e dal sapersi informare a coerenza ed esem-
plarità, per affrontare le sempre più insidiose e complesse sfide del futuro.
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