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Attualità

IL BUSINESS

DELL’AGROMAFIA

UN GIORNALISTA
SCOMODO

20 anni sognava
di sposarsi e
Aavere tre figli. A
34 ha cinque carabi-
nieri che lo accompa-
gnano alla porta ogni
sera e che lo seguono
ogni giorno, ovunque.
Sono i suoi discreti e coraggiosi angeli
custodi. Sì, perché Paolo Borrometi è
un giornalista scomodo, uno di quei si-
ciliani che non si arrendono alla prepo-
tenza della mafia, anzi contrattaccano.
Grazie alle sue inchieste giornalistiche i
mafiosi li fa arrestare. Per questo Cosa
Nostra lo vuole morto. I suoi articoli
scuotono il mondo della criminalità che
espande i propri interessi nel settore
agroalimentare.
Nel 2014 Borrometi viene aggredito da
uomini incappucciati che gli provocano
una grave menomazione ad una spalla.
Da allora viene messo sotto scorta dai
carabinieri e l’agenzia per la quale lavora
lo trasferisce da Ragusa a Roma.
Mafia, agricoltura e mercati ortofrutticoli
a rischio infiltrazioni. Così i clan riescono
ad entrare nella filiera agroalimentare,
un business nazionale che è sfruttato al
pari del traffico di droga. Ma Paolo non La denuncia, le indagini e il
si ferma, continua a cercare la verità e
a raccontarla, con difficoltà ma senza contrasto al redditizio controllo
paura. Ogni giorno si chiede se abbia
della filiera ortofrutticola
LUGLIO-AGOSTO 2018 fatto bene a fare questa scelta di vita. di Paolo Borrometi
La risposta è sempre la stessa.
S.C.

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