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il capitano mario d’aleo con pietro morici

























       1982





                                           MARIO D’ALEO

                                           A CACCIA DELLA

                                           FAMIGLIA BRUSCA













       Il capitano MARIO D’ALEO,           San Giuseppe Jato, D’Aleo            minaccioso – annotò il
       mandato a Monreale per              scorge Brusca su un’auto             capitano – nel tentare di
       sostituire Emanuele Basile          con altre due persone, intima        imporre l’immediato rilascio
       ucciso il 4 maggio 1980,            l’alt, la vettura si dilegua. Il     del proprio nipote, asseriva,
       concentra le indagini su uno        capitano convoca il figlio del       puntando il dito contro come
       dei giovani rampanti della          capomafia, gli contesta anche        un avvertimento, di stare
       mafia di provincia: GIOVANNI  di aver favorito l’autore di               attenti perché – a suo dire – il
       BRUSCA, il figlio di Bernardo,      alcuni attentati incendiari, lo      sottoscritto aveva concentrato
       rampollo di una famiglia che        arresta. In caserma arriva il        particolare attenzione nei
       risulta avere molte relazioni con  nonno di Giovanni, Emanuele           confronti della famiglia Brusca,
       i nuovi padroni di Cosa nostra,     Brusca: «Con fare apertamente        perseguitandola ingiustamente
       i Corleonesi di Salvatore           spavaldo e mafiosesco e              e senza che ve ne fosse
       Riina. Il 7 gennaio 1982, a         con tono allusivamente               alcun plausibile motivo».
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