Page 5 - La Grande Guerra dei Carabinieri
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             Presentazione













                     gni guerra lascia profonde ferite, visibili e invi-  il toponimo sloveno di Podgora, è il luogo, singolare e
                     sibili, che lacerano il tessuto sociale con effetti   triste al tempo stesso, che ricorda il sacrificio comune de-
                     mutilanti sul presente e strascichi dolenti che ne   gli uomini del Reggimento Carabinieri Mobilitato: dato
             O segnano il futuro. La Grande Guerra, che scon-    il cambio ai militari del 36° Reggimento Fanteria della
             volse il nostro Paese a poco più di cinquant’anni dalla   Brigata “Pistoia”, il 19 luglio 1915 andarono incontro
             sua Unità, reca nel nome l’evidenza di un dramma uma-  alla morte in un attacco frontale alle posizioni austro-un-
             nitario di immani proporzioni. Molte furono le vittime e,   gariche. Per altro verso, nella tragica situazione di un’in-
             tra esse, tanti i Carabinieri. Non solo quelli tragicamente   tera Nazione impegnata nello sforzo bellico, i cittadini
             caduti nell’adempimento del dovere in battaglia, ma an-  trovarono nei Carabinieri rimasti a presidio del territorio
             che coloro che si trovarono a combattere su un fronte   la perdurante e concreta presenza dello Stato. Un model-
             diverso, quello degli effetti del conflitto nella quotidia-  lo istituzionale già all’epoca consolidato patrimonio del
             nità nazionale. Dinanzi agli stravolgimenti economici   Paese, espresso nella vicinanza ai cittadini, che anche in
             e sociali che attraversarono il Paese, i Carabinieri agi-  tempo di guerra venne assicurato attraverso Tenenze e
             rono con la consapevolezza del loro ruolo e delle loro   Stazioni, allora come oggi unico presidio di prossimità,
             responsabilità. Fu un impegno oneroso e difficile! Basti   molto spesso, per vaste aree del territorio nazionale.
             considerare le necessità organiche dei reparti al fronte,   Talvolta, è necessario narrarlo, l’immagine dei Cara-
             che richiesero il contributo di un consistente numero di   binieri in uniforme grigio verde, tipica di quel periodo
             Carabinieri, poiché l’Arma, come da ordinamento e tra-  bellico, non fu foriera di buone nuove. Erano i Cara-
             dizioni, svolse anche attività di “arma combattente”. Lo   binieri del luogo, infatti, a dover comunicare il decesso
             fece nelle trincee, al fianco della fanteria. Lo fece in volo,   di un familiare. A loro era richiesto di accompagnare al
             con i suoi primi piloti. Lo fece nelle immediate retrovie, a   fronte i giovani che, rientrati a casa dalla prima linea per
             supporto degli Stati Maggiori.                      trascorrere brevi periodi di licenza, dovevano ripresen-
                Piedimonte del Calvario, un’area collinare boschiva   tarsi al reparto, consci gli uni e gli altri del fatto che quei
             che si affaccia sulla città di Gorizia, più conosciuta con   ragazzi rischiavano di non fare ritorno. Sempre i militari
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