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SPECIALE 9 MAGGIO





                                              CARABINIERE SCELTO ROMANO RADICI
                                                                        Nato a Roma il 5 agosto 1943, si ar-
                                                                        ruola nell’Arma nel 1961 e consegue
                                                                        la qualifica di Carabiniere Scelto nel
                                                                        1975. Opera prima in Piemonte e suc-
                                                                        cessivamente, dal 1972, presso la Sta-
                                                                        zione Roma-Quadraro. Dal 1976 è in
                                                                        servizio presso il Nucleo Radiomobile
                                                                        della capitale.
                                                                        Lascia la moglie e due figli.
                                                                        E’ decorato di Medaglia d’Argento al
                                                                        Valor Civile “alla memoria” concessa
                                                                        in data 10 maggio 1983 e di Medaglia
                                                                        d’Oro di vittima del terrorismo.
                                                                        Al  suo  nome  è  intitolata  la  caserma
                                                                        della  Stazione  Carabinieri  di  Roma
                                                                        Tor Bella Monaca.




                        6 DICEMBRE 1981, ROMA


            La mattina del 6 dicembre 1981, a Roma, nei pressi      tornava all’autoradio per dare l’allarme, l’omicida si
            della Piramide Cestia, un equipaggio del Nucleo Ra-     imbatteva  in  un  equipaggio  della  Squadra  Mobile,
            diomobile composto dal Brigadiere Massimo Rapicetti     con  auto  di  copertura,  contro  cui  apriva  ancora  il
            e dal Carabiniere Scelto Romano Radici, notava due      fuoco. Un proiettile, frantumando il parabrezza, at-
            giovani a piedi in atteggiamento sospetto.              tingeva di rimbalzo un agente, fortunatamente senza
            Il Carabiniere Scelto Radici si avvicinava ai due che,  ferirlo poiché la sua corsa veniva attutita dagli indu-
            nel frattempo, si erano seduti su due distinte panchine,  menti e dal portafogli. Terminati i colpi, il malfattore
            per invitarli ad avvicinarsi all’autoradio. Nello stesso  estraeva un’altra pistola e, tornato indietro, davanti
            istante in cui uno dei due ottemperava, l’altro estraeva  all’ufficio postale bloccava una “Fiat 126” che però
            una pistola che teneva nascosta sotto una copia del     non riusciva a far partire. Abbandonata la vettura,
            quotidiano  “Il  Messaggero”,  esplodendo  numerosi     entrava nella vicina caserma dei Vigili del Fuoco e,
            colpi contro il carabiniere, due dei quali lo attingevano  attraversato un cortile interno, dopo aver asportato
            al collo e al fianco sinistro, uccidendolo. Anche l’altro  una “Fiat  127”,    si  dileguava,  approfittando  di  un
            malvivente  estraeva  un’arma  e  faceva  fuoco,  senza  cancello aperto. L’azione verrà rivendicata alle 12:30
            conseguenze, contro il sottufficiale che, nel frattempo,  alla redazione dell’ANSA di Milano, con la seguente
            aveva reagito con la pistola d’ordinanza contro l’omi-  telefonata  anonima:  “Qui  N.A.R.  Rivendichiamo
            cida. I banditi, illesi, si dileguavano imboccando due  l’uccisione dell’Agente dei Carabinieri Radici avvenuto
            strade  diverse.  Uno  dei  due,  quello  che  per  primo  a Roma verso le ore 10:40. In questo modo è vendicata
            aveva fatto fuoco, si imbatteva in un impiegato del     la morte del camerata Alessandro Alibrandi. Boia chi
            vicino  ufficio  “Poste  e  Telegrafi”  che  tentava  di  molla”. Alibrandi era morto in un conflitto a fuoco
            fermarlo  senza  riuscirvi  in  quanto  il  malfattore  gli  con agenti della Polizia ventiquattro ore prima.
            esplodeva contro un colpo di pistola, fortunatamente    Al  Carabiniere  Scelto  Radici  verranno  concesse  la
            senza  colpirlo.  Mentre  il  sottufficiale,  finiti  i  colpi,  Medaglia d’Argento al Valor Civile “alla memoria” e
            uno  dei  quali  probabilmente  attingeva  il  fuggitivo,  la Medaglia d’Oro di vittima del terrorismo.




            46  NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO II
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