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• Focus
SOSTENIAMO IL TURISMO
SOSTENIBILE
n tempo c’erano le vacanze, le ferie. Oggi c’è il
viaggio. Le prime costituivano un periodo di
riposo e di interruzione delle attività lavorative e
routinarie, il secondo è un modo di approfondi-
U mento della conoscenza. Ma il viaggio, un tempo
riservato a ricchi e letterati, ha preso il sopravvento in fasce
sociali sempre più ampie. Viaggiare è innanzitutto un’azione
identitaria, frutto di una scelta, esistono infatti tanti modi di
farlo ma essi hanno sempre un impatto non solo nella nostra
formazione umana e culturale ma anche nel tessuto sociale ed
economico delle comunità locali. Cresce la domanda di un turismo
diverso di tipo soprattutto esperienziale ma ciò comporta inevitabilmente una modificazione
dei luoghi e delle usanze che mette a rischio l’originalità di tante culture locali. Non è un
fenomeno marginale: dai venticinque milioni di turisti internazionali degli anni ’50, siamo
passati al miliardo e duecento milioni di oggi, destinato a raddoppiare nei prossimi venti
anni. Non possiamo permetterci dunque un turismo predatorio, indifferente alle ricadute
economiche, sociali e soprattutto ambientali sui territori visitati.
Non tutti forse lo sanno ma le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2017 Anno del Turismo
Sostenibile. Già nel 2012 alla Conferenza Rio+20 sullo sviluppo sostenibile, si affermò
che un turismo ben gestito contribuisce allo sviluppo sostenibile da un punto di vista
economico, sociale e ambientale. Il turismo quindi non come consumo e usura di
paesaggi e habitat ma come volano per la crescita economica globale, duratura e
inclusiva non distruttiva, con un impatto ambientale basso che punta a favorire le
economie più in difficoltà. Una visione che si oppone al turismo massificato, il quale non
tiene conto delle specificità dei territori.
L’impatto dei turisti è spesso elevatissimo, lo confermano i dati dell’Ea – l’Agenzia europea
per l’ambiente secondo la quale i turisti del Continente consumano ogni giorno dalle 3
alle 4 volte l’acqua che consumerebbero normalmente, mentre il trasporto aereo in
Europa sarebbe uno dei fattori maggiormente responsabili delle emissioni di gas serra
in atmosfera.
Non è quindi un caso se quest’anno il turismo italiano è tutto dedicato alla scoperta dei
borghi, come stabilito dal ministro Franceschini. I piccoli centri rappresentano il nostro
patrimonio identitario, l’autenticità, il turismo lento, la bellezza del patrimonio storico e
naturalistico italiano, oltre alla cultura locale, all’artigianato e alle eccellenze agroalimentari.
In questo senso un valore speciale va però dato all'iniziativa "Borghi del Cuore" che sono
quelli colpiti dal terremoto e ubicati tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, per i quali si
prevedono azioni in grado di stimolare un tipo di turismo diverso: geologico, didattico,
ambientale e culturale. Un turismo che rappresenta anche un viaggio nella solidarietà e
nell’anima di comunità ferite mortalmente che però vogliono tornare a vivere.
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