Page 2 - Forestale N. 51 luglio - agosto 2009
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EDITORIALE






          Parchi per il futuro


                      anni fa vengono istituiti in Svezia i primi 9 parchi nazionali europei. Proprio l’anno suc-
                      cessivo, il 1910, in Italia nasce l’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e nel 1922
          100 viene affidata alla Forestale la gestione del Gran Paradiso, il primo parco nazionale ita-
          liano. Per molti anni l’azione per l’istituzione di aree protette è stata episodica e frammentaria,
          mancando un quadro normativo di riferimento. Eppure il Corpo forestale dello Stato, non solo ha
          promosso l’istituzione delle riserve naturali, gestite dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali (oggi
          dall’Ufficio tutela biodiversità), ma anche stimolato il dibattito sull’esigenza di tutelare il territorio
          andando a costituire la prima ossatura della rete italiana delle aree protette.
          In ogni numero de “Il Forestale” andiamo a visitare e raccontare una riserva gestita dalla Forestale: i
          nuclei centrali e naturalisticamente più interessanti di gran parte degli attuali parchi nazionali e regio-
          nali sono costituiti spesso proprio da queste riserve.
          Con la legge quadro del 1991 sulle aree protette il ruolo dei Forestali per la loro sorveglianza è stato
          ufficialmente sancito e ulteriormente ribadito poi nella legge del 2004 sul nuovo ordinamento del
          Corpo forestale dello Stato.
          Le aree protette sono, insomma, nel Dna della Forestale da sempre. Quale modo migliore d’altronde
          per tutelare il territorio, fare ricerca scientifica e migliorare anche la qualità della vita delle persone che
          vi abitano con il turismo ed altre attività ecocompatibili?
          I cittadini hanno capito questo e sono sempre più i primi custodi del territorio, che appartiene loro e
          che vogliono vedere vivo e vitale e non sfigurato dall’abusivismo edilizio o dalla piaga degli incendi.
          I Forestali, presenti nelle aree protette, sono la prima forza di polizia a cui i cittadini si rivolgono certi
          di avere un interlocutore vicino a loro. L’importante è recuperare sempre più la capacità di riappro-
          priarsi del proprio territorio ed essere tutti “sentinelle” in grado di collaborare con le forze dell’ordine
          per la sua tutela. Agricoltori e cacciatori, pescatori ed ambientalisti, escursionisti e semplici turisti:
          ognuno deve fare la sua parte. La tutela di orsi e lupi, stambecchi e foche monache richiede un enor-
          me sforzo congiunto, anche perché ormai più dell’11 per cento del territorio italiano è tutelato, con
          oltre mille aree protette per una superficie di quasi un milione e mezzo di ettari.
          Lo sviluppo di queste aree significa anche il recupero della nostra identità, delle nostre tradizioni e
          delle attività artigianali e agrosilvopastorali troppo spesso dimenticate e neglette. Mentre chiudiamo
          questo numero ha inizio, ad esempio, la transumanza in Abruzzo. Compito dei parchi di una delle
          regioni più verdi d’Italia è anche tenere viva la memoria di questa pratica e del suo significato perché
          un uomo orfano di passato è senza futuro, mentre noi in questo centenario dei parchi europei desi-
          deriamo augurare loro un radioso futuro!








          La carta della rivista è certificata FSC (Forest Stewardship Council), proviene cioè da gestione forestale sostenibi-
          le ed è sbiancata senza l’uso del cloro.
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