Page 48 - Rassegna 1-2016
P. 48

STUDI GIURIDICI

      la ricerca, l’individuazione e la caratterizzazione biologica di una traccia
rappresentano attività propedeutiche e spesso essenziali nella dinamica di una
indagine in quanto, da una parte, consentono di selezionare in maniera critica e
ragionata i reperti di potenziale utilità e, dall’altra, permettono di acquisire infor-
mazioni sulle caratteristiche morfologiche e posizionali della traccia, nonché
sulla tipologia di materiale biologico che la costituisce. Questi elementi sono utili
alla razionale contestualizzazione della traccia repertata rispetto al fatto-reato
commesso, risultando essenziali alla formulazione di corrette ipotesi investigati-
ve e determinanti per completare le informazioni derivanti dall’analisi del dna.

      Il fulcro su cui è incardinata l’attività di biologia forense, in termini di evo-
luzione scientifica e tecnologica, di risorse profuse e di valenza informativa
delle analisi è, tuttavia, costituito dagli accertamenti di genetica forense per
l’identificazione personale, solitamente denominati tipizzazione genetica o tipizza-
zione del DNA.

      fino dalla introduzione delle moderne metodiche di genetica forense (fine
degli anni ’90) l’indagine di tipo biologico-forense è stata, infatti, orientata prin-
cipalmente alla possibilità, tramite l’analisi di alcune regioni del dna nucleare
autosomico o eterosomico (cromosomi X e Y), o del dna mitocondriale, di
tipizzare geneticamente una traccia o un resto cadaverico per poterli ricondurre,
in maniera affidabile e ragionevolmente certa, a un determinato soggetto. Come
in precedenza sottolineato, l’enorme potenzialità dell’indagine genetica deriva
dal fatto che non esistono due persone che siano geneticamente identiche, fatta
eccezione per il caso di gemelli monozigoti. Inoltre, il patrimonio genetico di
un individuo impiegato per i fini dell’identificazione personale risulta immutato
(salvo condizioni patologiche gravi) per tutta la durata della vita.

      la possibilità di differenziare in maniera individuale e, quindi, di identifi-
care i soggetti a partire da loro materiale biologico risiede nel fatto che una
quota estremamente minoritaria del genoma umano contiene regioni che varia-
no tra gli individui. Questa variabilità genetica interindividuale è localizzata nelle
cosiddette regioni polimorfiche del DNA, note per presentarsi in forme differenti
nei diversi soggetti.

      gli accertamenti di genetica forense per fini di identificazione personale
sono appunto rivolti a rilevare e caratterizzare le porzioni ipervariabili polimor-

46
   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52   53