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PAGINE DI STORIA








             P            ur avendo acquisito il diritto a fregiarsi  e  uno  d’azzurro  fasciato  d’argento;  a  sinistra:  uno





                          dello  stemma  già  con  il  R.D.  7  luglio
                                                                    d’azzurro filettato d’oro, uno d’azzurro filettato d’ar-
                          1932, il primo blasone fu effettivamente
                                                                    gento, due d’azzurro e uno d’azzurro fasciato d’argento.
                          concesso all’Arma dei Carabinieri Reali
                          con R.D. del 2 maggio 1935 e successive
                                                                    troncate di rosso e di azzurro, con alamari d’argento,
                                                                    il motto “Nei secoli fedele” ”.
                          lettere patenti del 27 maggio 1935.       Sotto lo scudo, su una lista con le estremità bifide,
             L’arme presenta la seguente blasonatura: “Scudo italico:  Nel 1977, con il D.P.R. del 19 gennaio, dovendosi
             di rosso, alla croce d’argento accompagnata nei cantoni  modificare lo stemma per inserire le nuove decorazioni
             1° e 4° da una mano d’argento che stringe un serpente  nel frattempo concesse all’Arma dei Carabinieri, fu
             di verde; nel 2° e 3° da una granata dirompente d’oro  promossa  una  nuova  elaborazione,  su  disegno  del
             caricata dalle iniziali V.E.; Capo: d’azzurro all’aquila di  Prof.  Francesco  Paolo Volta, Accademico Tiberino,
             Savoia. Lo scudo è sormontato dalla Corona Reale e     essenzialmente concernente la parte relativa ai simboli
             poggiato sopra due fasci littori posti in decusse con la  delle decorazioni.
             scure all’esterno. Sotto una lista accartocciata d’azzurro,  Dieci anni dopo, si effettuava un nuovo ritocco allo
             caricata dal motto “Nei secoli fedele” ”.              stemma,  facendo  seguito  al  dettato  imposto  dalla
             Il mutamento della forma costituzionale dello Stato del  circolare  n.  121  del  9  febbraio  1987  dello  Stato
             1946  comportò  il  cambiamento  anche  degli  stemmi  Maggiore dell’Esercito secondo direttive comuni, a
             delle forze armate. In ossequio alle circolari n. 523 del  seguito della cosiddetta “riforma Cossiga”. Per tale
             22 novembre 1948 e n. 210 del 13 febbraio 1950 del     ragione, nel 1989, lo stemma venne leggermente mo-
             Ministro per la Difesa, vennero eliminati dagli stemmi  dificato, rimuovendo il palo d’azzurro dal capo d’oro,
             tutti i simboli in contrasto con la nuova forma costitu-  eliminando  gli  ornamenti  che  caratterizzavano  la
             zionale. Pertanto, ben sei anni dopo l’avvento della Re-  precedente edizione e riducendo il numero dei nastri
             pubblica, su progetto del Collegio Araldico, venne con-  ai lati dello scudo, alcuni dei quali, per rispettare il
             cesso dal Presidente Luigi Einaudi, con decreto presi-  limite massimo di dieci, recanti in cifre romane il nu-
             denziale datato 27 dicembre 1952, un nuovo stemma      mero delle decorazioni concesse più volte.
             ai Carabinieri sostanzialmente diverso dal precedente.   Con i provvedimenti di legge relativi al riordino (L.
             La  descrizione  vede  lo  scudo  “tagliato:  nel  primo  31  marzo  2000  nr.  78  e  D.Lgs  5  ottobre  2000  nr.
             d’azzurro alla branca (zampa) di leone d’oro movente   297),  l’Arma  dei  Carabinieri,  tra  l’altro,  da  prima
             dal fianco destro dello scudo e stringente un serpente  arma dell’Esercito venne assunta al “rango di forza
             naturale  volto  a  sinistra;  nel  secondo  di  rosso  alla  armata”, nasce quindi l’esigenza di adattare lo stemma
             quercia sradicata d’argento. Il tutto abbassato al capo  al nuovo rango. Lo stemma vigente è “il risultato di
             d’oro partito da un palo d’azzurro. Lo scudo accollato  un recupero di tutti gli elementi succedutisi nella vi-
             a due carabine e quattro sciabole, tutte in decusse: le  cenda  araldica  dell'Arma  dei  Carabinieri,  innestati
             impugnature delle sciabole uscenti dallo scudo sopra   in  un  percorso  araldico  rigoroso  e  in  un  modello
             d’oro e sotto d’argento”; vi vengono posti ornamenti   grafico più armonico”. L’arme, concessa con D.P.R.
             esteriori: “sullo scudo il fregio dell’Arma dei Carabinieri,  del  21  maggio  2002,  è  stata  curata  dall'araldista
             accompagnato  da  undici  nastri  svolazzanti  ai  lati  Dott. Michele D'Andrea ed ha la seguente blasonatura:
             dello scudo, dei quali, a destra: uno dei colori del-  “Scudo  di  forma  mistilinea:  di  rosso,  inquartato
             l’Ordine  Militare  d’Italia,  uno  d’azzurro  filettato  dalla  croce  diminuita  d’argento,  il  I  e  il  IV  alla
             d’oro, uno d’azzurro filettato d’argento, due d’azzurro  mano destra recisa d’argento, posta in banda, impu-




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 33
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