Page 231 - Manuale su maltrattamento animali LAV
P. 231
218 3. LE NORME DI DIRITTO PENALE A PROTEZIONE DEGLI ANIMALI 219
di mancato ritiro di un cane dal canile municipale, cui era stato precedentemente affidato 3.9 ART.727, COMMA 2, C.P. “DETENZIONE IN CONDIZIONI
dal proprietario . Nella giurisprudenza risalente è stato considerato abbandono durate il INCOMPATIBILI PRODUTTIVE DI GRAVI SOFFERENZE”
241
periodo estivo con la precisazione che non viene in rilievo solo la mancanza di cure ma
anche quelle morali della vicinanza e consuetudine di vita, non meno importanti per la La seconda condotta della contravvenzione in esame, alternativa alla prima, ma pu-
psiche degli animali domestici . nibile con la stessa pena, prevede la detenzione in condizioni incompatibili di animali,
242
Un’altra importante sentenza della Suprema Corte è intervenuta a chiarire come anche produttive di gravi sofferenze. La detenzione implica la sussistenza di un rapporto di fatto
lo smarrimento possa configurare, a certe condizioni, abbandono di animali. In un caso era con l’animale in forza del quale l’uomo può instaurare con lo stesso, ad libitum, un legame
confermata la condanna per il reato di abbandono in quanto la mancata denuncia di smar- fisico o materiale . Il reato è punibile, indifferentemente, a titolo di dolo o di colpa. Al ri-
244
rimento del proprio animale riconduceva automaticamente la condotta nell’alveo della guardo la giurisprudenza ha chiarito che la detenzione di animali in condizioni incompati-
fattispecie penale in esame , stabilendo che “ha correttamente concluso per la certezza bili con la loro natura, prevista come reato dall’art.727, è configurabile anche in ipotesi di
243
della condotta di abbandono desumendola a ragione da due elementi ritenuti “automati- semplice negligenza, atteso che trattasi di contravvenzione non necessariamente dolosa .
245
ci”: il rinvenimento da parte di un terzo dell’animale, che provvedeva a fare la denuncia Più specificamente si è integrato il reato previsto dall’art.727 nel comportamento, anche
del ritrovamento dell’animale, e la mancata denuncia di smarrimento dello stesso da colposo, di completo abbandono di animali allevati in libertà se sia tale da determinare per
parte del padrone imputato. Viene infatti meno la tesi difensiva dell’imputato dello smar- gli stessi condizioni di vita incompatibili con la loro natura . Nella fattispecie concreta si
246
rimento accidentale, sostenuta anche da alcuni testi da lui chiamati, giacché in quel caso trattava della detenzione di cavalli di razza maremmana allevati allo stato brado, ai quali
sarebbe stata doverosa una denuncia di smarrimento, ovvero adoperarsi legalmente per non veniva assicurata alcuna cura o assistenza neanche quando le condizioni ambientali
ritrovare il proprio animale scomparso. A meno che, appunto, non vi fosse minimamente e climatiche non permettevano che gli animali si approvvigionassero autonomamente per
quest’interesse. Anche a dare per buona la perdita accidentale dell’animale, è la condotta vie naturali.
successiva di inadempienza che integra il reato di abbandono, non avendo l’imputato in Secondo la giurisprudenza trattasi di reato permanente, la cui consumazione inizia nel
alcun modo provato a ritrovarlo, attestando così successivamente alla perdita, la volontà momento in cui l’autore del reato tiene gli animali nella condizione vietata e cessa nel
dell’abbandono”. È così chiarito un principio di diritto di valenza generale, ovvero che momento in cui rimuove detta condizione o ne perde la disponibilità, anche per effetto
il reato di abbandono di cui al primo comma dell’art.727 c.p. postula una condotta ad del sequestro disposto dall’autorità giudiziaria , altro indirizzo afferma invece trattarsi
247
ampio raggio, anche colposa, intesa come inerzia o indifferenza nella ricerca immediata di reato istantaneo che si consuma nel momento in cui l’animale è tenuto in condizioni
dell’animale, in quanto il reato in questione punisce anche l’attuazione di comportamenti incompatibili, in quanto la condizione può essere indotta anche da comportamenti assai
incompatibili con la volontà di tenere con sé l’animale. Sempre con la sentenza citata, ristretti nel tempo e non significativamente protratti .
248
la Suprema Corte interviene a biasimare l’indifferenza successiva alla perdita, ritenuta La Suprema Corte in merito all’interpretazione del concetto di detenzione in condizio-
testualmente “in controtendenza con l’accresciuto senso di rispetto verso l’animale in ni incompatibili e produttive di gravi sofferenze ha rinvenuto in più di una occasione la
249
genere e avvertita nella coscienza sociale” quale forma di abbandono che va dunque fattispecie di cui all’articolo727 c.p. II comma nell’aver lasciato il proprio animale chiu-
interpretato in senso ampio e non rigidamente letterale. Il senso della condotta tipica di so nell’automobile al sole mentre fuori vi era una temperatura elevata, nonostante le tesi
abbandono, secondo i principi desunti dalla sentenza in commento, non è unidirezionale difensive che non si rilevavano lesioni fisiche evidenti. In un caso specifico era rigettata
ma va letta alla luce del comune sentire, oggi improntato al massimo rispetto della vita e la tesi difensiva che la grave sofferenza non era contestabile, in quanto comportava una
salute animale, per cui può essere integrato anche dal mero senso di trascuratezza, disin- questione di legittimità costituzionale in relazione agli artt.3 e 25 della Costituzione per
teresse, mancata attenzione. Nella fattispecie in esame, al di là della classica ipotesi del un contenuto precettivo troppo ampio e indeterminato e dunque carente di tipicità, che
distacco volontario dall’animale (una per tutte, l’esempio del caso del cane abbandonato contrasta con la riserva di legge ex art. 25, comma 2, della Costituzione. La Cassazione
volontariamente legato al guard rail dell’autostrada), vi è “spazio per la condotta di colui con la sentenza citata ha rilevato come, alla luce dell’orientamento costante della Corte
che decide intenzionalmente di non prendersene più cura, ad esempio avendolo smarrito Costituzionale per cui il principio di tipicità non risulta violato quando il legislatore, per
e non facendo nulla per ritrovarlo, ben consapevole dell’incapacità dell’animale di prov-
vedere a se stesso”. Il concetto di indifferenza e trascuratezza, intesa come indifferenza
all’altrui sorte evoca quindi l’elemento della colpa, che al pari del dolo integrano l’ele- 244 G.L. Gatta, commento all’articolo 727 c.p. in Commentario Dolcini Marinucci, Milano 2011, II, 5060; P. Mazza, 181
mento soggettivo della contravvenzione in esame 245 Cassazione penale, sez. III, 16/06/2005, n.32837 CED Cassazione penale 2005
Dir. e giur. agr. 2006, 9, 536 (nota di: MAZZA)
246 Cassazione penale, sez. III, 02/10/2013, n.2852; Cassazione penale, sezione III, 7 novembre 2007 n.44287; Cassazione
penale sezione III 22 novembre 2012 n.49298
247 Cassazione penale, sez. III, 03/02/2015, n.21460; Cassazione penale 4 giugno 2014 n37859; Cassazione penale sezione
241 Cassazione penale sezione III sentenza 14421 del 12 febbraio 2008, III del 1 giugno 2014 n.6829
242 Cassazione penale sezione III sentenza n 11056 del 10 luglio 2000 depositata il 27 ottobre 2000 248 Pavic 105, P.Mazza, op.cit. 188.
243 Corte di Cassazione Sezione III sentenza 2 febbraio 2011 depositata il 13 maggio 2011 n.18892 Mariano, Rv 250366 249 Corte di Cassazione Sezione III sentenza n. 175 del 2008; Corte di Cassazione Sezione III sentenza n. 5971/2012