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Focus
200 ANNI
PER LA NATURA
l 15 ottobre 1822 Re Carlo Felice di Savoia istituiva l’Am-
ministrazione forestale. Si ponevano le basi per quello che
sarebbe divenuto il Real Corpo delle Foreste, trasformatosi in
Milizia Forestale e, dopo la fine del Secondo Conflitto Mondiale,
Inel Corpo forestale dello Stato. Una storia lunga due secoli che racconta le imprese di una
preziosa e amata istituzione dello Stato e che coincide con le principali vicende della
conservazione dell’ambiente e del territorio nazionale. Dalla fase propriamente forestale e
connessa al dissesto idrogeologico, a quella di tutela della fauna e della flora, passando per
l’istituzione e la gestione delle Riserve Naturali Statali, fino alla trasformazione in Forza di Polizia
specializzata nella lotta agli ecoreati, senza dimenticare la tutela del paesaggio e delle risorse
agroalimentari. Sapiente interprete e spesso precursore del cambiamento con un occhio
sempre puntato sull’Uomo e sulla sua sicurezza, soprattutto dalle minacce delle calamità
naturali. Ovunque presente dove la terra tremava, franava e l’acqua inondava, è stato il primo e
più accanito nemico degli incendi boschivi e di chi li appiccava con una lotta senza quartiere
fino all’estremo sacrificio. I suoi appartenenti erano conosciuti come gli angeli verdi dotati di
profonda umanità, professionalità tecnica, decisa risolutezza nell’azione e spiccata capacità di
adattamento: la Forestalità. Una caratteristica ben precisa, da non confondersi con il senso di
appartenenza o con il cameratismo, che non è scritta in nessun regolamento o legge, che non si
insegna, ma si impara con l’esempio, che si trasferisce per empatia e non attraverso le parole. È
questa la vera eredità del Corpo Forestale: un lascito prezioso e irripetibile.
Le forme dello Stato-Amministrazione sono diverse, il loro obiettivo è quello di raggiungere
scopi e assolvere funzioni, esse sono solo contenitori mutevoli che si possono modificare
secondo le esigenze. Non fungibili sono invece le professionalità, il know-how, il modo di
affrontare le situazioni che si è dimostrato nel tempo vincente, insomma il bagaglio delle
esperienze validate sul campo. La fusione del Corpo Forestale con l’Arma dei Carabinieri,
avvenuta nel 2017, è uno dei tanti modi attraverso i quali il legislatore ha modificato nel
tempo le forme dell’agire a tutela dell’interesse dello Stato. Un’operazione complessa che ha
trovato soluzione efficace nell'Arma, la quale con il Corpo forestale dello Stato condivideva,
da sempre, sensibilità ambientale e capillare presenza sul territorio. Uno sforzo immane che
ha riguardato, soprattutto nella fase iniziale, gli appartenenti all’ex Corpo Forestale catapultati
in una realtà completamente nuova, ma che ora sta interessando tutti i carabinieri. È parimenti
un immenso impegno: trasferire in ogni militare la consapevolezza profonda che la tutela dei
valori e dei beni ambientali è dovere fondamentale di ogni carabiniere, al pari di quelli
tradizionali. La complessità di questa tutela, che oggi coincide necessariamente con le
esigenze dello sviluppo e degli àmbiti economico-finanziari, non consente parcellizzazioni di
responsabilità. Occorre un transfert di sensibilità, prima ancora che di conoscenze. È questa la
SETTEMBRE-OTTOBRE 2022
grande missione dell’Arma oggi: porsi di fronte alla comunità nazionale, internazionale e
locale come attenta custode di questi valori nell’interesse delle generazioni future.
Stefano Cazora
#Natura 3