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             TEMPI DA LUPI










                     i torna a parlare di fauna selvatica, di boschi, di
                     gestione del territorio, di uomini che lo abitano
                     e del loro duro lavoro. Si torna a parlare in par-
                     ticolare del lupo e lo si fa non solo nei docu-
             Smentari o sulle riviste specializzate, tra addetti
             ai lavori, ma questa volta il Re delle nostre montagne si
             fa sentire anche nelle stanze della politica nazionale.
             Dopo aver passato circa 70 anni in clandestinità, ricercato
             speciale perché accusato di essere cattivo e pericoloso, è
             tornato a farsi vedere con più facilità. Ma intanto il mondo è
             cambiato. Sono quasi scomparsi quegli uomini che lo conoscevano
             e che sapevano come convivere con la sua maestosa e a volte ingombrante
             presenza. Molti allevatori e abitanti dei nostri territori rurali e montani non l’hanno
             mai visto, non lo conoscono. E così è facile che si creino attriti, e subito si comincia
             a gridare “al lupo al lupo”. L’opinione pubblica si divide anche se per ora sembra
             propendere maggiormente per le sorti del Re, perché, non dimentichiamolo, la
             fauna selvatica è patrimonio di tutti, anche di chi vive in città. Ma occorre assicurare
             i diritti anche di quegli allevatori che ogni giorno devono fare i conti tra i bassi
             guadagni e le scorrerie di qualche lupo più intraprendente. E noi tutti abbiamo
             bisogno sia dei lupi sia di uomini coraggiosi che, nonostante tutto, continuano a
             praticare quelle attività produttive, vanto del nostro Made in Italy, in aree che, diver-
             samente, diventerebbero terra di nessuno. Società civile e istituzioni nazionali,
             regionali e locali si stanno da tempo confrontando su questi temi e l’iniziativa di un
             nuovo piano di azione per il lupo voluta dal Ministero dell’Ambiente è nel suo com-
             plesso un fatto positivo. Tra le azioni del Piano è prevista, tra l’altro,  la presenza a te-
             stimonianza concreta di una particolare attenzione dello Stato verso la tutela
             ambientale, di un nuovo nucleo antibracconaggio composto dai Carabinieri forestali
             e dalle polizie locali per contrastare l’attività illegale che sta diventando purtroppo
             l’unica errata forma di gestione della specie. Attenti al lupo quindi ma attenzione
             più in generale a tutta la natura che ci circonda e che necessita di rispetto e di cura.
             Uomini e lupi da sempre si incontrano e scontrano. L’uomo, suo naturale competitore
             nella ricerca delle prede, lo ha prima combattuto, poi, estasiato dall’intelligenza e
             dalle straordinarie doti, lo ha addomesticato per farne l’amico più fedele, infine in
             tempi recenti è arrivato perfino al suo sistematico sterminio salvo poi pentirsene e
             fare di tutto per salvarlo dall’estinzione. Il dibattito sulle prossime mosse è ancora
             aperto e prima di decidere dovremo certamente considerare questa ancestrale
             storia di necessaria convivenza.



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