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Focus
DEMOCRAZIA E AMBIENTE
entare una misurazione dei li-
velli di democrazia e uguaglian-
za presenti in un Paese è ope-
razione molto complessa per-
T ché il concetto non è univer-
salmente riconosciuto ed è ricco di va-
riabili che lo determinano. Tra questi
fattori esiste anche l’ambiente. Certa-
mente un’elevata disuguaglianza com-
promette la sostenibilità dello sviluppo
poiché incrina la coesione sociale. Da
tempo è noto il rapporto tra emissioni
climalteranti e livelli di reddito della po-
polazione; altre ricerche mettono in rela-
zione la disparità di reddito con i livelli di
gas serra. A soffrire maggiormente il degrado
ambientale sono le aree più povere con effetti di
aggravamento delle disparità.
È pur vero che, soprattutto negli Stati a democrazia evoluta, la gestione delle
politiche ambientali è passata da modelli e strutture di government a processi
di governance: ossia dal rigido modello gerarchico istituzionale alla interazione
di iniziative e risorse fondate sul principio della responsabilità condivisa (Zortea).
I processi partecipati, se attuati, potrebbero determinare un miglioramento
della qualità ambientale, favorendo l’innovazione tecnologica e incoraggiando
un approccio proattivo da parte del settore industriale, ove supportato da
strumenti regolamentativi in situazioni amministrative complesse. Proprio perché
l’ambiente rappresenta l’insieme delle condizioni indispensabili alla vita umana,
la sua conservazione risponde ad un interesse diffuso che deve essere tutelato
come un diritto precipuo della persona nella sua dimensione sociale. Come
l’ambiente in cui viviamo è la nostra casa comune, così la democrazia è la
struttura dell’agire politico. Società civile e politica devono camminare in modo
parallelo e complementare.
In Italia così, come in molte altre parti del mondo, assistiamo alla mobilitazione di
un vasto movimento giovanile per sensibilizzare i governi e le istituzioni internazionali.
Parimenti, i grandi della Terra si incontrano per trovare con molta difficoltà e
timidi risultati soluzioni alla crisi ambientale, mentre anche la Chiesa s’impegna a
favore dell’Amazzonia, il grande polmone verde del mondo che rischia il collasso.
Saremo in prima persona pronti a trovare strade alternative, e a cambiare stili di
NOVEMBRE-DICEMBRE 2019
vita, che non vuol dire necessariamente decrescita? Saprà la democrazia essere
non sommatoria di parti confliggenti, ma sintesi per garantire futuro al Pianeta?
#Natura
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