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                   I COLORI DELL’AUTUNNO

                           a meravigliosa tavolozza delle
                           tinte autunnali potrebbe presto
                           cambiare. L’aumento delle tem-
                           perature dovuto ai mutamenti
                   L climatici con estati sempre più
                   calde, che di fatto accorciano la stagione
                   autunnale, potrebbe compromettere la
                   meraviglia di quei panorami che si ac-
                   cendono di mille sfumature dal porpora
                   al giallo oro, al marrone rossiccio e al
                   viola brillante.
                   A rischio sarebbe quell’emozionante fe-
                   nomeno che precede e accompagna la ca-
                   duta delle foglie conosciuto come  foliage,
                   una mutazione naturale del colore delle foglie
                   che gli uomini associano a un periodo malinconico e
                   di passaggio. E se gli americani anglofoni identificano la stagione con la caduta,
                   decadenza e rovina, fall, per noi l’autunno da autumnus che deriva da augère, au-
                   mentare, arricchire, è in realtà una stagione prospera perché la colleghiamo alla
                   vendemmia e alla raccolta di frutti invernali. Un caleidoscopio che poco ha a che
                   fare con una stagione a torto considerata triste. Tripudio di colori e di abbondanza,
                   prima delle corte e fredde giornate invernali. Una stagione che intenerisce il
                   cuore, che porta alla meditazione, che richiama nei suoi colori arcani simbolismi,
                   che crea un’atmosfera magica sulla quale si è soffermata la letteratura mondiale di
                   tutti i tempi.
                   Eppure gran parte di questa naturale scenografia dai mille effetti speciali è ricon-
                   ducibile in realtà a semplici processi chimici. E così le foglie passano dal verde
                   della clorofilla al giallo del carotene, che persiste nelle foglie quando la clorofilla
                   in autunno tende a scomparire. Altri elementi presenti nelle foglie sono gli
                   antociani, responsabili della buccia rossa delle mele, dell’uva matura o degli aceri
                   rossi che sfoggiano i toni purpurei più intensi e che sono il prodotto di una
                   reazione tra zuccheri e certe proteine contenute nella linfa delle cellule. Ma perché
                   il processo accada è necessaria anche la luce del sole. La gamma e l’intensità
                   cromatica autunnale è infatti fortemente influenzata dalle condizioni atmosferiche.
                   Le basse temperature distruggono la verde clorofilla favorendo la formazione di
                   antociani. In condizioni di tempo asciutto, aumentano la concentrazione di zucchero
                   nella linfa e gli antociani. Le gradazioni più brillanti si hanno quando a giornate
                   secche e assolate seguono notti fresche e asciutte.
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                   Se invece la temperatura, come sta avvenendo, sale, le foglie riducono la concen-
                   trazione di zuccheri facendo svanire quel tono acceso che potrebbe apparirci più
                   sbiadito se non addirittura assente, preparandosi direttamente alla caduta.



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                                                                                                       3
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