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Editoriale
IN
PRIMO PIANO
Non temeva gli uomini, Cleopatra, perché di loro si considerava
pari... Il suo magnetico fascino non risiedeva semplicemente
nell’aspetto fisico, come alcuni suoi detrattori hanno voluto
far credere, ma nella personalità, nell’arguzia, nell’intelligenza.
È a questo mito senza tempo che abbiamo deciso di rendere
omaggio nel mese dedicato alla donna: una regina, una stratega, una moglie e
una madre, Cleopatra, che abbiamo imparato a conoscere meglio grazie alla
puntuale e appassionata ricostruzione storica di Alberto Angela e a quella che
del suo volto sono riusciti a fare i Carabinieri del RIS di Roma.
Ma tra le figure femminili che hanno cambiato la storia – o ne hanno influenzato
decisamente le sorti – non c’è solo l’amata di Marco Antonio: un immaginario
viaggio attraverso i secoli ci mette a contatto con le vite di Aspasia di Mileto,
Giovanna d’Arco, Marie Curie, Coco Chanel e non solo, che hanno lasciato il
segno nella politica come nella società, nella scienza come nella cultura.
Oggi donne come loro sarebbero chiamate influencer e la loro cassa di risonanza
sarebbero sicuramente i social: Facebook, Twitter, YouTube, Instagram e tutte
quelle virtuali agorà che stanno cambiando radicalmente il modo di informare.
Ne ha preso coscienza la nostra Istituzione che da almeno vent’anni ha istituito
figure professionali e apposite piattaforme per comunicare al passo con i tempi.
In tale contesto anche l’incontro con un idolo del Web, il giovane Matteo Bruno,
in arte Cane Secco, youtuber tra i più seguiti, che ha portato la sua realtà digitale
all’interno dell’Arma e in particolare tra gli specialisti del paracadutismo, della
subacquea e dell’addestramento alpino. Questa nuova collaborazione ha restituito
alcuni video di immediato impatto e, ancor più importante, una constatazione:
sono moltissimi i giovani come Matteo che non si sentono affatto distanti da
quei valori – impegno, sacrificio, dedizione a una causa – che la Benemerita da
oltre due secoli cerca di trasmettere.
Quegli stessi valori che racconta con uno strumento un po’ più tradizionale,
una cinepresa, ma con un linguaggio nuovo, quello del docufilm, il regista
Claudio Camarca, in una pellicola che sarà trasmessa in prima visione questo
mese. Il cineasta ha seguito per una settimana i carabinieri della Stazione di Tor
Bella Monaca, agglomerato urbano della periferia romana ad alto tasso di
criminalità, impegnati in un’operazione che ha portato, tra l’altro, al sequestro
di un ingente quantitativo di droga. Una vera e propria “missione”, quella portata
avanti ogni giorno dai militari dell’Arma che cercano con ogni mezzo di smantellare
questi avamposti di illegalità, garantendo al contempo agli abitanti del quartiere
un luogo di ascolto e comprensione. Una storia che si ripete in tante realtà della
nostra penisola e si reitera nel tempo, diventando tradizione.
Gen. D. Teo Luzi
IL CARABINIERE - MARZO - 2019 3