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Sono particolarmente legato a Palermo,   In occasione del XXX anniversario delle
                                           dove ho avuto l’onore di prestare sevizio per   stragi mafiose è indispensabile estendere,
                                           diversi anni. È una città forte e al contempo   proseguendo il cammino di legami sociali
                                           sensibile, parla al cuore e merita di essere   con le più giovani generazioni e gli studenti
                                           ascoltata. Questa mostra ci restituisce l’eco   italiani, il nostro comune impegno a favore
                                           di un periodo drammatico della sua storia,   di ulteriori strumenti di promozione culturale
                                           nel quale tuttavia spiccano le brillanti luci   dei valori costituzionali. Codesto progetto di
                                           di alcuni Carabinieri, servitori dello Stato,   design sociale per la memoria che vede uniti,
                                           che hanno creduto, a prezzo della vita, nella   ancora una volta, la Fondazione Falcone e
                                           vittoria definitiva della Giustizia. Assieme a   l’Arma dei Carabinieri è un passo in questa
                                           colleghi di altre Forze di Polizia, magistrati,   direzione, certamente capace di rafforzare
                                           giornalisti, uomini delle Istituzioni e della   tale prospettiva di pedagogia civile. La
                                           sana società civile sono stati pionieri e icone   lunga stagione di violenze e di omicidi che
                                           della lotta alla criminalità organizzata. Grazie   ha colpito l’Arma dei Carabinieri a Palermo,
                                           alla loro intelligenza oggi possiamo parlare   nella costante lotta al ricatto mafioso, ha
                                           di mafia con cognizione di causa, scevri   coinvolto uomini straordinari che ebbero
                                           di qualsivoglia reticenza. La morte ne ha   occasione di sostenere da protagonisti
                                           valorizzato l’eroismo maturato in un silente   il lavoro del pool antimafia e quello,
                                           e coraggioso impegno volto all’implacabile   specialmente, di Giovanni Falcone e di Paolo
                                           ricerca di metodi di indagine che, nel tempo,   Borsellino in quegli anni terribili per la città
                                           hanno permesso di definire i contorni   e per il Paese. Pertanto è indissolubile il
                                           del fenomeno criminale e di svelarne   legame reciproco che unisce le nostre storie
                                           l’organizzazione. Questa iniziativa, condotta   di impegno, sacrifici, dolore e coraggio.
                                           insieme alla Fondazione Falcone, interpreta il   Oggi, ancora assieme dobbiamo proseguire
                                           loro prezioso lascito valoriale, confermando   rivolgendo al futuro un nuovo modo di
                                           che la lotta antimafia si alimenta anche con   intervenire culturalmente nella comunità,
                                           la cultura, principale vettore dei Valori di   nella città, incontrando ancora più spesso la
                                           legalità soprattutto tra i giovani, protagonisti   popolazione giovanile e la cittadinanza tutta:
                                           delle nuove stagioni, i quali con orgoglio   serve coraggio e visione, facendo memoria
                                           stanno restituendo a questa terra la luce,   uno strumento concreto di programmazione
                                           la bellezza e la dignità della sua gente.  comune e di sostegno alla socialità.
                                           Generale di Corpo d’Armata TEO LUZI  Professoressa MARIA FALCONE
                                           Comandante Generale                  Presidente della Fondazione Falcone
                                           dell’Arma dei Carabinieri





                                           Sembrano ancora guardarci, mentre ripetono
                                           le loro domande. Fra gli anni Settanta e
                                           l’inizio degli anni Ottanta, avevano già
                                           compreso che Cosa nostra era una struttura
                                           criminale unitaria con tante relazioni
                                           eccellenti. Su questo indagavano a Palermo
                                           il colonnello Carlo Alberto dalla Chiesa, il
                                           maggiore Giuseppe Russo, il maresciallo
                                           Vito Ievolella, il capitano Emanuele Basile e
                                           il capitano Mario D’Aleo. Le loro inchieste,
                                           pagate col sacrificio estremo della vita,
                                           diventarono un contributo importante al
                                           lavoro del pool antimafia. E, ancora oggi,
                                           restano di straordinaria attualità, perché
                                           spiegano come il fenomeno mafioso riesca
                                           a infiltrarsi nel profondo della società.
                                           In quei giorni difficili, non smisero mai di
                                           sorridere, immaginavano davvero un futuro
                                           diverso. Questo ci dicono le straordinarie
                                           fotografie conservate nell’archivio del
                                           giornale «L’Ora», alla Biblioteca centrale della
                                           Regione Siciliana, e tante altre foto custodite
                                           dall’Arma dei Carabinieri e dai familiari delle
                                           vittime. Parole e immagini abbiamo provato
                                           a mettere insieme per ripercorrere i sogni
                                           e le speranze dei Carabinieri di Palermo.
                                           SALVO PALAZZOLO
                                           Giornalista
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