Carabinieri e briganti

Immagine raffigurante un carabiniere che cattura due briganti

Erano le campagne di Gerace Siculo infestate da due malfattori, certo Giuseppe Glorioso e l'altro ignoto.

Salvatore Staiti, appuntato, e Giovanni Guerriero, carabiniere a piedi, vennero incaricati della ricerca dei due tristi; e, caricati i moschetti a mitraglia, si accinsero alla pericolosa impresa.

Alle 7 della mattina essi si presentano inaspettati alla capanna del contadino Carmelo Nicolosi. Dentro erano due contadini spaventati; in terra coricato, un uomo con fucile e cartucciera, un brigante. L'appuntato gli si slancia addosso intimandogli l'arresto. L'altro tenta di fuggire; lo Staiti lo afferra per trascinarlo fuori dalla capanna.

Allora un secondo delinquente, anch'egli armato, si precipita addosso all'appuntato, che, per nulla sgomento, prende nel petto anche il secondo delinquente, e ordina al carabiniere di mettergli i ferri. i due si dibattono furiosamente e uno si libera, afferra il suo fucile e fugge dalla porta. L'appuntato, con una spinta tremenda, getta in terra l'altro malfattore, lo lascia alle prese col carabiniere, e si slancia a inseguire l'altro, che gli spara. Ma l'agitazione, il terrore, non gli permettono di mirare giusto.

Lo Staiti risponde con un colpo che percuote il brigante in fronte, e gli fracassa la testa. intanto nell'interno della capanna, la lotta fra il carabiniere e il brigante si faceva spaventosa; questi, sentendosi perduto, faceva sforzi immani per liberarsi. L'appuntato corre in aiuto del Guerriero, e riescono insieme ad ammanettare il ribelle. Era questi il Glorioso, colpito da due mandati di cattura. Del brigante ferito, che mori alle 5 del pom. senza aver ripreso i sensi, non fu possibile sapere il nome.

(Da "Il Valore Illustrato" del 6 agosto 1899)