STRATEGIA NAZIONALE MINISTERO POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Risparmio idrico, tutela territoriale e lotta al dissesto idrogeologico

Il torrente Lura in secca, Lombardia
La consapevolezza dei cittadini sulle tematiche ambientali e gli aspetti salutistici dell’alimentazione è fortemente aumentata, come la domanda di prodotti agroalimentari sani e sostenibili da un punto di vista ambientale e sociale.
L’uso efficiente delle risorse naturali rappresenta quindi non solo un elemento indispensabile per garantire la sostenibilità ambientale dei processi produttivi ma anche un fondamentale fattore di nuova competitività per il settore agro-alimentare, da cogliere in chiave di innovazione tecnologica, innovazione di prodotto, creazione di nuove catene del valore all’interno di nuovi percorsi di bioeconomia ed economia circolare.
Tra le risorse naturali che più di altre meritano di essere salvaguardate, vi sono suolo e acqua.
Occorre favorire la diffusione di metodi di produzione moderni basati sulle nuove tecnologie dell’agricoltura di precisione e sull’efficace ricorso a sistemi di supporto alle decisioni.
Prima però occorre ammodernare le infrastrutture irrigue e le relative tecniche agronomiche.
Gli investimenti nel settore irriguo devono tendere all’ottimizzazione degli usi agricoli dell’acqua anche attraverso l’impiego di tecnologie volte ad assicurare il monitoraggio, i sistemi di consiglio irriguo e la quantificazione dei volumi (prelevati ed impiegati).
Anche perché il settore agricolo, rispetto ad altri comparti produttivi, è quello maggiormente esposto agli effetti dei cambiamenti climatici.
Dal 1995 ad oggi, i danni subiti a seguito delle diverse siccità ammontano a oltre 15 miliardi di euro. Con un incremento esponenziale negli ultimi anni della frequenza di eventi di portata catastrofale e la tendenza all’aggravamento della situazione.
Per farvi fronte servono investimenti mirati, in grado di affrontare in modo strutturale il problema. È l’obiettivo del Mipaaf: imprimere ulteriore impulso al programma di investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue con una vera e propria
STRATEGIA NAZIONALE SU RISPARMIO IDRICO, TUTELA TERRITORIALE, LOTTA AL DISSESTO IDROGEOLOGICO
Grazie a questa Strategia nel Biennio 2018–2019 sono stati finanziati 67 progetti di rilevanza nazionale nel settore della bonifica idraulica e del risparmio idrico in agricoltura per complessivi 629 milioni di euro attraverso il Programma di sviluppo rurale nazionale (PSRN); il Fondo sviluppo e coesione; la Legge di bilancio (infrastrutture strategiche) 2017 che aveva istituito il Fondo per le infrastrutture strategiche.
Tutti i progetti sono in fase di esecuzione, poiché una delle principali condizioni per partecipare alla selezione indetta era l’immediata cantierabilità delle opere. Questo ha consentito ai beneficiari, in gran parte Consorzi di bonifica, di essere immediatamente operativi.
La maggior parte dei beneficiari ha chiesto ed ottenuto un’anticipazione del contributo assegnato. A fronte dei 67 progetti finanziati nel corso del 2019, sono stati erogati finanziamenti pari a circa 41 milioni di euro, a titolo di anticipo.
Gli interventi realizzati in particolare nel Centro nord sono molto importanti perché il reticolo idraulico su cui si interviene ha una duplice funzione: nel periodo estivo vi si attinge acqua per l’irrigazione; nelle altre stagioni, le migliaia di Km di canali consentono di accumulare acqua, funzione fondamentale per evitare allagamenti e tracimazioni nei periodi di piena.
Investimenti finanziati (anni 2018 e 2019) | | | |
Strumento finanziario | Beneficiari | Progetti | Importo (milioni di euro) |
Misura 4.3 - Programma di sviluppo rurale nazionale (2014 -2020) | 19 | 35 | 272 |
Programma Operativo Agricoltura (FSC 2014-2020) | 14 | 17 | 142 |
Legge di bilancio - Fondo investimenti 2017 | 6 | 11 | 107 |
Legge di bilancio - Fondo investimenti 2018 | 4 | 4 | 108 |
TOTALE | 43 | 67 | 629 |
PROGRAMMAZIONE 2020
Ulteriori interventi finanziati riguardano:
- scorrimento della graduatoria del Programma di sviluppo rurale nazionale - PSRN (97 milioni di euro);
- utilizzo dei fondi DPCM 11 giugno 2019 (295 milioni di euro) per opere strategiche nel settore dell’irrigazione e della bonifica idraulica;
- bando inviato alla Corte dei conti (86 milioni di euro - Fondo Sviluppo e Coesione - FSC)
Poiché molti dei progetti considerati ammissibili rischiavano di non essere finanziati, il 24 ottobre 2019 il Mipaaf ha chiesto alla Commissione europea la modifica del Programma nazionale di sviluppo rurale per incrementare le risorse a disposizione della sottomisura (infrastrutture irrigue); il 20 novembre 2019 la Commissione Ue ha assegnato 97 milioni di euro alla misura.
Inoltre, il Mipaaf ha chiesto ulteriori risorse a valere sul Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese; l’importo assegnato, grazie ad una proposta fondata su progetti effettivamente cantierabili, ammonta a 295 milioni di euro.
A questi interventi si aggiungono quelli che saranno selezionati grazie ad un nuovo bando, per il finanziamento di investimenti relativi a opere di irrigazione collettiva che contribuiscano alla riduzione dei rischi per il settore agricolo in termini di contrasto alla carenza idrica e ai fenomeni di dissesto idrogeologico. Il Piano favorisce così il contenimento dei processi di desertificazione e salvaguardia degli ecosistemi, l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle zone agricole a rischio e la tutela qualitativa e quantitativa dei corpi idrici superficiali e sotterranei.
Le risorse messe a bando ammontano a circa 86 milioni di euro e costituiscono il residuo, pari a circa 228 milioni di euro, di quanto già impegnato nel corso del 2019.
Inoltre, il finanziamento di interventi immediatamente cantierabili è affiancato dal supporto alla “progettazione integrata strategica di rilevanza nazionale”, per la quale sono disponibili nell’ambito del POA 12 milioni di euro circa.
Queste ulteriori risorse saranno assegnate tramite apposito bando che prevede la selezione degli interventi secondo specifici indicatori.
Come si evince, dunque, la programmazione finanziaria per gli investimenti nel settore irriguo rientra in un’azione programmatica molto importante per colmare le carenze i
infrastrutturali del territorio e rendere più razionale e sostenibile l’uso della risorsa idrica.
Programmi investimenti 2020 | | |
Strumento finanziario | Beneficiari | Progetti | Importo (milioni di euro) |
Misura 4.3 - Programma di sviluppo rurale nazionale (2014 -2020) | 10 | 15 | 97 |
Programma Operativo Agricoltura (FSC 2014-2020) | da selezionare | 86 |
Legge di bilancio - Fondo investimenti 2019 | 34 | 37 | 295 |
Finanziamento progettazione strategica (FSC 2014-2020) | da selezionare | 12 |
TOTALE | 44 | 52 | 490 |
*Dati MIPAAF aggiornati all’8 gennaio 2020
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STRATEGIA NAZIONALE MIPAAF:
IMPATTO INVESTIMENTI FINANZIATI CON "FONDO INFRASTRUTTURE"
Attraverso le risorse del Fondo per lo sviluppo infrastrutturale del Paese (cosiddetto Fondo investimenti), istituito con la legge di bilancio 2017 e confermato con la legge di bilancio 2018, sono stati assegnati circa 215 milioni di euro (di cui circa la metà, 109 milioni, già impegnati), per la realizzazione di 12 interventi nel campo della difesa del suolo, del dissesto idrogeologico e della razionalizzazione dell’uso dell’acqua a fini irrigui. Questi interventi hanno consentito di affrontare importanti problematiche ambientali di diversa natura sul territorio nazionale.
-A titolo d’esempio, 42 milioni di euro sono stati destinati alla realizzazione di una
condotta in pressione della lunghezza di circa 19 Km per consentire l’approvvigionamento dal canale LEB (Lessinio Euganeo Berico), per l’irrigazione di un’ampia porzione di territorio di competenza del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, in Veneto, in sostituzione dell’attuale fonte di prelievo (Fiume Fratta), in quanto inquinata da Sostanze Perfluoro Alchiliche (acidi perfluoroacrilici) PFAS. La concessione è stata disposta il 7 agosto 2019; il Consorzio ha pubblicando il bando per l’appalto dei lavori, con scadenza 13 gennaio 2020.
-In Campania, invece, al Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno sono stati assegnati circa 24 milioni di euro per il completamento di un impianto irriguo in sinistra Regi Lagni, grazie al quale verranno totalmente sostituiti i prelievi da falda, con le acque del Fiume Volturno, la cui qualità non è influenzata dalle problematiche della “terra dei fuochi”, con un duplice beneficio, qualitativo e quantitativo. Si andrà, infatti, a ridurre la forte pressione sulle falde acquifere, soggette in questi ultimi anni ad un sensibile abbassamento per effetto dei forti prelievi praticati e a ridurre il rischio di utilizzo di acque di falda potenzialmente contaminate dai percolati di discariche abusive. La concessione è in fase di perfezionamento, il Consorzio del Volturno si è impegnato a trasmettere gli ultimi atti progettuali entro il mese di gennaio 2020.
-Nel territorio del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana sono stati invece finanziati interventi per 14 milioni di euro, per il prosieguo del programma di bonifica irrigua sviluppatosi a seguito del terremoto del 1976, che ha colpito vaste aree del Friuli Venezia-Giulia e con i quali sarà possibile rispondere prontamente ad eventi meteorologici intensi, raccogliendo e convogliando le acque meteoriche di sgrondo dalle campagne verso il canale scolmatore.
-In Umbria e Toscana è stato finanziato all’Ente Acque Umbre-Toscane un importante
progetto di completamento e ottimizzazione tramite potenziamento e recupero di efficienza delle reti idriche infrastrutturali di accumulo e adduzione del sistema Montedoglio, per circa 68 milioni di euro; l’intervento offre un fondamentale contributo alla soluzione dei problemi di scarsità idrica del bacino del Lago Trasimeno, ove il prelievo indiscriminato, anche a fini potabili, mette sistematicamente a rischio il delicato equilibrio dell’intero ecosistema fortemente interconnesso all’acqua del Lago. L’intervento punta a migliorare anche la sicurezza idraulica di tutte le aree sottese all’invaso di Montedoglio, attraverso il recupero di capacità di laminazione e connessa regolazione delle aste fluviali del bacino del Tevere, la mitigazione dei periodi siccitosi attraverso i deflussi verso le aste fluviali del bacino del Tevere tramite recupero di capacità di accumulo della risorsa idrica.
-Altro fondamentale intervento, dell’importo di 6,3 milioni di euro circa, è quello finalizzato al consolidamento dell’argine del Fiume Ombrone, per la prevenzione del rischio alluvione, che nell’area ha prodotto gravi e ripetute devastazioni, provocando anche perdite di vite umane. La concessione è stata disposta in data 28 dicembre 2018. L’intervento è in esecuzione.
-Il progetto presentato dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale prevede invece la costruzione di invasi di accumulo ed efficientamento delle reti distributive al fine di garantire disponibilità delle fonti di approvvigionamento idrico nelle aree servite dalle nuove infrastrutture e contrastare il cambiamento climatico, manifestatosi con il succedersi di periodi fortemente siccitosi, con fenomeni particolarmente accentuati nel 2013 e nel 2017. Inoltre, la realizzazione di nuovi invasi idrici fornirà anche un beneficio per il contrasto al dissesto idrogeologico, causato da movimenti franosi e da eventi alluvionali. La concessione sarà perfezionata non appena conclusa la procedura di VIA, orientativamente intorno al mese di aprile 2020. Le risorse stanziate ammontano a 14 milioni di euro.
-Il Mipaaf ha anche reperito i fondi necessari al finanziamento dell’intervento sul Gargano “Sistemazione idraulica del torrente Mattinatella”. Il progetto, per la cui realizzazione sono stati stanziati 4 milioni di euro circa, si ripropone la difesa del suolo, attraverso la minimizzazione del rischio idrogeologico, molto importante nell’area del Gargano, i cui effetti distruttivi si sono concretizzati anche nel recente passato, in un’area caratterizzata dalla presenza di numerose abitazioni rurali, altrettante attività ricettive turistiche e imprenditoriali, con presenza di infrastrutture a terra per attività di maricoltura. La concessione del finanziamento è stata rallentata da una serie di problematiche relative alla mancata concessione delle autorizzazioni che è stata recentemente risolta; il relativo decreto di finanziamento sarà adottato nel gennaio 2020.
-Sempre sul fronte della lotta al dissesto idrogeologico, molto importanti sono anche i due progetti presentati dal Consorzio di bonifica dei Bacini dello Ionio Cosentino. La Calabria è infatti una delle regioni italiane che registra il più alto numero di dissesti a causa di fattori morfologici, litologici, tettonici e climatici; con un’alta frequenza, il territorio viene colpito da eventi meteorici che innescano o riattivano fenomeni franosi, accelerano processi erosivi e causano inondazioni e straripamenti dei corsi d’acqua di breve lunghezza, con dislivelli assai notevoli e di conseguenza con pendenze molto accentuate, che favoriscono il trasporto di solidi molto elevati in un regime di deflusso spiccatamente torrentizio.
Un primo progetto di circa 2,7 milioni di euro riguarda la “Regimazione del torrente
Fosso Fiorentino, con relativa messa in sicurezza in agro del comune di Trebisacce (CS), tratto medio - alto”, che consente di mitigare gli effetti degli eventi meteorici, riducendo il rischio di erosione e il pericolo di tracimazione delle acque verso valle, dove sono presenti insediamenti urbani quali ospedali, strutture sanitarie, scuole, il centro cittadino di Trebisacce e la viabilità principale. Un secondo progetto di 3,3 milioni di euro riguarda la sistemazione idro-geologica degli argini del torrente Valloncello in agro del comune di Amendolara (CS). Il torrente, infatti, che attraversa due centri abitati (Amendolara e Marina), presenta lunghi tratti privi di protezioni spondali, pessime o assenti condizioni di manutenzione e incapacità (soprattutto nel primo tratto fiancheggiante una strada) di garantire il regolare deflusso delle acque nei periodi di piena. La sistemazione consentirà la messa in sicurezza del torrente, garantendo il regolare deflusso delle acque nei periodi di particolare pressione meteorica, con conseguente riqualificazione ambientale dell’area per mezzo di una adeguata riprofilatura degli argini e del fondale del canale.
-Altro investimento di grande rilevanza riguarda la “Ristrutturazione della Rilevata Dora”, sul Canale Cavour, ad opera dell’Associazione d’irrigazione Ovest Sesia. Il Canale Cavour è operativo da moltissimi anni: la data di fine lavori risale al 1866; da allora sono stati eseguiti molti interventi conservativi di vario tipo ed intensità, tuttavia, soprattutto nell’ultimo ventennio, si sono manifestati segnali preoccupanti in ordine alla stabilità e alla tenuta idraulica dei due principali tratti in “Rilevata Dora”, i quali, anche a seguito delle anomale sollecitazioni cui è stato sottoposto il canale Cavour nel corso di recenti eventi alluvionali, richiedono interventi urgenti di ristrutturazione.
L’ipotesi di collasso della struttura “Canale Cavour - Rilevata Dora” potrebbe aprire scenari di gravissimo impatto ambientale ed economico, quali l’interruzione dell’alimentazione di acqua irrigua per la parte maggioritaria dei comprensori dove è grandemente sviluppata la risicoltura, la compromissione di un habitat faunistico venatorio particolarmente ricco e specifico della zona umida in ragione della pratica della sommersione e l’interruzione dell’alimentazione agli usi di acqua per produzione di energia idroelettrica. Senza considerare che nelle immediate vicinanze è situato il Centro Ricerche Enea di Saluggia ed il relativo deposito Avogadro. La concessione del finanziamento, ammontante a 34 milioni di euro, è prevista per il primo semestre 2020, una volta ottenuto il parere del Comitato tecnico amministrativo del Piemonte sull’adeguamento del progetto ad alcune prescrizioni da esso formulate.
*Dati MIPAAF aggiornati all’8 gennaio 2020