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Calendario storico

Anno 1989



Pagina di sinistra - mesi settembre/ottobre 1989 Pagina di destra


Pagina di sinistra

Siamo a Villa Borghese. Ma decisamente, in questa immagine ancora più che in certe altre, il pittore rievoca il piccolo mondo antico, la tenera tranquillità dell'altrieri, quando tante cose belle e buone che sono state inventate dopo non esistevano ancora, mentre continuavano a esistere, in compenso, tante cose buone che oggi non esistono più.
La storia è vita, e la vita è, soprattutto, un continuo cambiamento. Sì, viviamo, ormai, nell'epoca dell'atomo, del nucleare, delle grandi collettività, dell'informazione universale. Ma sbaglieremmo se, affascinati da tutte le grandi novità del presente, credessimo alla necessità di un assoluto distacco dal passato. Al contrario!
Nino Caffè sognava la gentilezza, la tranquillità, la pace, e si commuoveva a dipingere gli Eden dei giardini pubblici, la brava gente che siede sulle panchine leggendo il giornale, i bambini che giocano correndo dietro al cerchio, i cagnolini, i pretini rossi e neri che si allontanano chiacchierando, i carabinieri che avanzano in coppia, come sempre...

Pagina di destra

Tre carabinieri sono alla balaustra di un parco. A sinistra, due si sporgono. Animati, insistenti, parlano certamente con un commilitone che passa sotto, o che per qualche motivo indugia. Il carabiniere a destra, invece, non si sporge e cerca, anzi, di farli smettere, di calmarli. Non so perché, mi pare di udirlo: " Cosa c'à l'è 'stuciadél! Muléla, fieui! Muléla!". Deve essere un grado più su degli altri e parla in piemontese con tono deciso, energico ma ancora più da mediatore e nemico di ogni esagerazione: "N poc ad serietà, 'n poc ad stile, anduma!"
Quando, più di settant'anni or sono, durante le mie passeggiate mattutine nei boschi di Rivoli Torinese, incontravamo i carabinieri, mio nonno qualche volta si fermava a parlare con loro. Naturalmente, la prima cosa che chiedeva era sempre di che parte d'Italia fossero. Erano, si capisce, di un po' dappertutto: marchigiani, toscani, napoletani, siciliani... Mio nonno, secondo la risposta, faceva qualche commento scherzoso e gentile. Ma dopo, con me, parlava dei primi decenni del secolo scorso, quando i carabinieri che si incontravano potevano essere soltanto sardi o piemontesi. E anche per me, in qualche modo, il carabiniere resta sempre piemontese. Piemontese di Calosso nelle Langhe era il Maresciallo Gigi Ròdano che mi ispirò i due libri dei Racconti del Maresciallo.