La bardatura originaria

Essendo preminente nel Corpo dei Carabinieri Reali, nei suoi primi anni di vita, il servizio a cavallo, le bardature ebbero una funzione di rilievo ai fini dell'efficienza operativa dell'Istituzione. In questa pagina viene riproposta, disegnata da Giorgio Cantelli, la sella alla dragona prescritta per i Carabinieri, replicata da una delle primissime rappresentazioni tratta dal Manuale di istruzioni della Cavalleria (edizione 1815). Nel disegno vengono già indicate tutte le caratteristiche della bardatura da Carabiniere.

Bardatura da cavallo

Sono evidenziati il tubo per inserire la canna della carabina, la cinghia per ancorarne il calcio, il pettorale orizzontale e le due fonde all'arcione. Vi è in più, davanti all'arcione, l'avvolgimento per il mantello, tenuto sotto la gualdrappa, che invece i Carabinieri portavano dietro, sulla valigia. Figura inoltre qualche cinghia in più per l'affardellamento da Cavalleria da campagna.



Gualdrappa per marescialli d'alloggio







Gualdrappe e relativi cappelletti con coprifonde per Marescialli d'alloggio nella duplice versione per grande e piccola bardatura, con la relativa valigia, secondo il Regolamento sull'uniforme del 1822.







Granate e gualdrappa per Carabinieri e Brigadieri



Granate e gualdrappa per Carabinieri e Brigadieri; in questo caso, il gallone e le granate che guarniscono le gualdrappe sono in lana bianca. Per i Marescialli d'alloggio la gualdrappa della grande bardatura aveva il gallone a fondo di lana azzurra, sul quale erano tessute tre righe d'argento (vedi descrizione del Regolamento del 1822). Con la piccola bardatura i Marescialli avevano la gualdrappa con gallone semplice, in lana bianca nelle solite dimensioni.







Valigia
Valigia, vista nel suo aspetto chiuso, aperto e laterale. Essa era, per i Marescialli, di dimensioni di poco ridotte rispetto a quella dei Brigadieri e Carabinieri.