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Nuoto

Dall'acqua emergono molti fuoriclasse

MedagliereAlle Olimpiadi di Sidney nel 2000 abbiamo scoperto di essere formidabili nel nuoto, secondi soltanto ai soliti americani e agli australiani. All'epoca di Guarducci (o peggio ancora negli anni Sessanta) un italiano che entrava in finale alle Olimpiadi era un mostro: se poi in finale si classificava quarto (la cosiddetta medaglia di legno, che amareggia qualunque sportivo che rimane per un soffio fuori del podio) veniva considerato l'erede nostrano di Mark Spitz. Ma a Sidney è andata come è andata. Gli italiani hanno spadroneggiato in piscina, con Rosolino (che era già un divo), con Fioravanti (che lo è diventato all'indomani), con Rummolo, medaglia di bronzo dietro a Fioravanti, che si è conquistato immediatamente un posto nel cuore dei tifosi per Marcello Guarduccila sua spontaneità, per la felicità attonita con la quale ha scoperto di essere un campione.

I risultati sono stati talmente straordinari da lasciare poco spazio, nelle cronache, a quelli che non si fossero guadagnati un gradino del podio o l'esecuzione dell'inno nazionale, da ascoltare sull'attenti, in accappatoio.
Una finale dopo l'altra, tante medaglie, tanti fuoriclasse. Quelli che in televisione seguono soltanto il calcio ascoltavano rapiti le cronache dalla vasca olimpica. Ascoltavano la voce sobria di un commentatore di cui faticavano a ricordare il nome, perché quando vinceva lui (e non sono passati neppure dieci anni) il nuoto non faceva audience.

Luca Sacchi è stato una gloria della Sezione Nuoto del Centro Sportivo Carabinieri. Nel 1991, ad Atene, conquistò la medaglia d'oro nei 400 misti ai Campionati Europei. Non era un risultato di Luca Sacchipoco conto. Luca fu il primo italiano nella storia a vincere una medaglia d'oro nei campionati continentali. La gara fu entusiasmante: in svantaggio di oltre un secondo rispetto al tedesco Kuehl dopo le frazioni a delfino e a dorso, Sacchi sfruttò al meglio la sua frazione preferita (la rana) per rimontare il tedesco e portarsi in testa, conservando la posizione nell'ultima frazione, a stile libero. In quegli europei Luca salì sul podio (medaglia di bronzo) anche nei 200 misti. L'anno successivo, alle Olimpiadi di Barcellona, fu bronzo nei 400 misti dietro l'ungherese Tamas Darnyi e lo statunitense Eric Namesnik. Sacchi (con la sua testa lucida) è diventato popolare oggi, come commentatore tecnico delle gare di nuoto, più di quanto non lo fosse allora, quando saliva sul podio. 

La  Sezione Nuoto del Centro Sportivo dell'Arma ha iniziato la sua attività, a Napoli, nel 1964. In origine si proponeva quasi esclusivamente di curare l'addestramento dei militari dell'Arma per le attività di carattere istituzionale. Per questo, fin dall'inizio, furono sviluppate specialità - come il nuoto per salvamento - di particolare utilità nello svolgimento delle mansioni di tutela dei cittadini. Con il tempo, la Sezione si è affermata come una delle società più importanti, nel settore agonistico, a livello europeo. Oltre al nuoto olimpico, può contare su atleti di mezzofondo, fondo e gran fondo, di nuoto pinnato, di nuoto per salvamento, di tuffi (è un'attività più recente, che ha offerto però grandi soddisfazioni) e di pallanuoto (un settore oggi tralasciato).
Il medagliere della Sezione conferma la validità del lavoro svolto in questi anni: 86 titoli mondiali individuali o a squadre; 383 titoli europei; 568 titoli italiani.

Emanuele MerisiIl campione "storico" dell'Arma rimane Marcello Guarducci. Vinse molto meno di alcuni suoi epigoni recenti. Non ebbe mai la soddisfazione di salire su un podio olimpico. Ma erano anni di profonda depressione del nuoto italiano. Il suo primato europeo nei 100 stile libero (1977) fu accolto come un risultato straordinario, dopo decenni di vacche magre. Sembrava che il nuoto non fosse uno sport adatto agli italiani, nonostante i chilometri di coste che circondano la penisola. Ma i campioni - come già detto - si costruiscono in piscina, e non in mare aperto. Guarducci fu l'ambasciatore del nuoto italiano e contribuì - più di quanto lui stesso pensi - alla diffusione della disciplina in Italia. Molte madri, in quegli anni lontani, portarono i propri figli ai corsi di nuoto sperando che fossero destinati a imitare quello spilungone biondo: o quanto meno che divenissero spilungoni. Avrebbe meritato di più, Guarducci, sul terreno dei risultati. Se agli atleti militari non fosse stato impedito di partecipare alle Olimpiadi di Mosca del 1980, probabilmente Marcello sarebbe tornato dall'Unione Sovietica con una medaglia al collo. Negli albi d'oro, purtroppo, si scrivono i nomi dei presenti, non le ragioni degli assenti.
Guarducci fece crescere il movimento natatorio in Italia, e fece crescere il prestigio della Sezione di Napoli, alla quale mano a mano affluirono giovani atleti consapevoli dell'eccellenza tecnica in essa garantita. Il primo emulo di Guarducci, alla fine degli anni Ottanta, fu Luca Sacchi. Negli anni Novanta i campioni si sono moltiplicati, in proporzione con la crescita generale del nuoto italiano, che non è più fanalino di coda in Europa, ma ha conquistato posizioni di predominio.

Massimiliano Rosolino con le medaglie conquistate a Sidney.Il più conosciuto fra i fuoriclasse azzurri ha indossato a lungo la tuta del Centro Sportivo Carabinieri. I primi successi importanti Massimiliano Rosolino li ha conquistati con i colori dell'Arma. Basterebbe ricordare il suo mitico 1997. Ai Giochi del Mediterraneo il carabiniere Rosolino fece incetta di medaglie. Conquistò l'oro nei 200 stile libero, nella staffetta 4 x 100 (con altri due carabinieri, Andrea Jemmi e Alessandro Bacchi; il quarto era Lorenzo Vismara), nella staffetta 4 x 200 (con i carabinieri Paolo Ghiglione ed Emiliano Brembilla, e con Emanuele Idini delle Fiamme Gialle) e nella 4 x 100 mista (con il carabiniere Emanuele Merisi e due atleti delle Fiamme Gialle, Domenico Fioravanti e André Gusperti). Ebbe l'argento nei 100 e 400 stile libero e nei 200 misti. Altri carabinieri - in quella manifestazione - si presero grandi soddisfazioni: Emiliano Brembilla emulò Rosolino: oltre alla staffetta 4 x 200, vinse i 400 e i 1.500 stile libero. Marco Formentini si mise al collo la medaglia d'argento dei 1.500 stile libero; Massimiliano Eroli quella dei 200 farfalla. Si può ben dire che fu un trionfo, il prologo di Sidney per il nuoto azzurro. In quello stesso anno ( il 1997) va ricordato che Formentini fu medaglia d'argento alle Universiadi nei 1.500 e bronzo negli 800, e Gianluca Marconi fece parte del quartetto medaglia d'argento nella staffetta 4 x 100.

Massimiliano Eroli, specialista della farfalla e dei 400 misti.Al termine della prima giornata di gare in piscina, alle Olimpiadi di Sidney, la televisione australiana anticipò, con competenza, quel che sarebbe accaduto nei giorni seguenti: «Sensational start of Italy», partenza sensazionale dell'Italia. Nelle cinque eliminatorie in cui gli azzurri erano impegnati, furono stabiliti sei record nazionali. Rosolino - l'ex carabiniere Rosolino - sarebbe stato, in sede di bilancio consuntivo uno dei quattro nuotatori più forti dei Giochi, con una collezione completa di medaglie: un oro, un argento e un bronzo. E Domenico Fioravanti (due medaglie d'oro) gli avrebbe fatto compagnia nel club ristretto dei fenomeni (insieme con l'australiano Thorpe e l'olandese Pieter van den Hoogenband).
I carabinieri sono usciti a testa alta, testimoniando la validità di una scuola che si sta affermando come una delle più prestigiose a livello europeo. Emiliano Brembilla, sfortunatissimo, è sceso dal podio nei 400 (la gara del duello fra Thorpe e Rosolino) per un centesimo di secondo, bruciato dall'americano Keller. La "medaglia di legno" è la dannazione olimpica di Emiliano (quarto anche nella staffetta), che ad Atlanta (nel 1996) si era fermato al quarto posto sia nei 400 che nei 1.500. Il suo medagliere personale lo colloca, tuttavia, fra i primissimi nel mondo, potendo vantare tre medaglie d'oro e due d'argento agli Europei (1997, 1999, 2000) e una serie infinita di successi in altre importanti manifestazioni internazionali. Un atleta di straordinaria qualità.
Un altro campione è emerso dall'acqua di Sidney: Davide Rummolo, napoletano, ranista, convocato in Nazionale alla vigilia delle Olimpiadi dopo aver strappato a Domenico Fioravanti il titolo italiano sui 200 rana. Sarebbe stato azzardato scommettere sul suo ingresso in finale.
Davide Rummolo e Domenico Fioravanti sul podio olimpico, in un immagine indimenticabile.E invece, Davide si è qualificato per le semifinali togliendo a Fioravanti il primato italiano, in 2'12"75. Nelle semifinali, Fioravanti si è ripreso il record, ma Rummolo è entrato in finale con il secondo miglior tempo. Si temeva che cedesse, sotto il peso di una responsabilità inattesa.
E invece la gara di Rummolo è stata esemplare: ottavo ai cinquanta metri, è risalito al settimo posto alla successiva virata, ha toccato come quinto ai 150 metri, ed è risalito al terzo all'arrivo, con un tempo inferiore di due centesimi a quello di due giorni prima. Mai due nuotatori azzurri erano saliti insieme su un podio olimpico. E l'immagine di Domenico e Davide, avvolti nel tricolore, rimarrà impressa a lungo nella memoria degli appassionati. Così come la simpatia di Davide, l'allegro candore dei suoi parenti intervistati in casa a Napoli, le scommesse con la nonna, il clima goliardico dei festeggiamenti del giorno dopo.

Rummolo è stato la sorpresa in positivo delle Olimpiadi. Altri nuotatori non hanno ottenuto i risultati che ci si attendevano da loro. Non è un appunto: è un modo, piuttosto, per ricordarne il valore. Massimiliano Eroli, per esempio. A Sidney è stato particolarmente sfortunato. Colpito da una forma influenzale al momento di partire per l'Australia, non è stato in grado di competere al meglio, anche se nei 400 misti è stato autore di un risultato convincente, ottenendo la sua seconda prestazione dell'anno.
Davide Rummolo è stato la grande sorpresa del nuoto azzurro a Sidney, dove ha conquistato la medaglia di bronzo nella gara dei 200 metri rana.Nella stagione invernale si era aggiudicato due vittorie nella World Cup. Il suo medagliere è la migliore prova della sua indiscutibile forza: medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo del 1997 nei 400 misti e medaglia d'argento nei 200 farfalla, Eroli è stato, nel 1998, Campione del Mondo Militare nei 400 misti e medaglia di bronzo nei 200 farfalla.
Alle Olimpiadi hanno preso parte (con risultati meno brillanti) Mauro Gallo, vicecampione italiano nel 1999 nei 100 stile libero e medaglia d'oro nella staffetta 4 x 100 stile libero e nella 4 x 100 mista ai Campionati Nazionali primaverili del 2000. È giovanissimo, ed ha tutte le qualità per inserirsi nel lotto dei migliori in assoluto. Mirko Mazzari è stato finalista olimpico ad Atlanta, settimo nei 200 metri dorso agli Europei del 2000. Nel 1999 si è laureato Campione d'Italia nei 200 dorso; nei cinque anni precedenti si è sempre classificato fra i primissimi nei Campionati Italiani. Al di là di queste prove leggermente più opache, Sidney ha dimostrato gli straordinari progressi compiuti dal nuoto italiano. E il Centro Sportivo Carabinieri ha sicuramente grandi meriti, per aver favorito la maturazione di atleti fortissimi, compresi quelli che hanno successivamente cambiato casacca, passando in altre società sportive.

Il gruppo è forte, galvanizzato anche dai risultati e dalla crescita di tutto il movimento natatorio italiano. I risultati che la Sezione Nuoto del Centro Sportivo di Napoli ottiene anche nelle altre discipline natatorie (il fondo e il gran fondo, il pinnato, il nuoto per salvamento) contribuiscono a creare un clima di fiducia e di entusiasmo.
I risultati raggiunti fino ad ora saranno certamente inferiori a quelli del futuro prossimo venturo.